Mercati – Chiusura in rialzo per gli eurolistini, Milano a +1,6%

Finale positivo per le borse del Vecchio Continente, trainate dal rimbalzo di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano termina in progresso dell’1,6% a 20.972 punti, seguito dall’Ibex 35 di Madrid (+1,2%), il Dax di Francoforte (+0,8%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%).

A New York, accelerano Dow Jones (+2,2%), S&P500 (+1,9%) e Nasdaq (+1,4%), reduci dalla terza perdita trimestrale consecutiva, come non accadeva dal 2009.

Nonostante gli acquisti odierni, il clima resta volatile, a causa delle incertezze legate all’inflazione, all’inasprimento della politica monetaria e al rischio di recessione economica.

Gli ultimi dati macro dell’eurozona hanno evidenziato un ulteriore rallentamento dell’attività manifatturiera, ancora in contrazione a settembre a causa della domanda in calo e delle crescenti pressioni sui prezzi.

Negli Usa, l’indice ISM è sceso sui minimi da oltre due anni, pur continuando a segnalare un’espansione. Il tutto in attesa dei dati di venerdì sul mercato del lavoro statunitense, che aiuteranno a capire quanto la Fed possa alzare velocemente i tassi senza deteriorare eccessivamente il quadro complessivo.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 0,983 e il cambio tra biglietto verde e yen si riduce a 144,4. In recupero la sterlina a 1,13 dollari dopo il dietrofront del governo britannico sull’abolizione dell’aliquota fiscale massima del 45%.

Tra le materie prime, corrono le quotazioni del greggio, con il Brent (+3,6%) a 88,2 dollari e il Wti (+4,0%) a 82,7 dollari al barile, sostenute dalla possibilità che l’Opec+ annunci un taglio dell’output nella riunione del 5 ottobre.

Si distendono le tensioni sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund in calo di 10 punti base a 229 bp e il rendimento del decennale italiano in forte discesa al 4,2%, mentre il T-Bond statunitense torna al 3,6%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib si distinguono Tenaris (+6,9%), Banco Bpm (+3,3%), Snam (+3,2%) ed Enel (+3,15%) mentre arretrano soprattutto Banca Generali (-4,0%), Amplifon (-1,9%) e Campari (-1,8%).