Mercati – Rallenta la manifattura in Europa, listini deboli con Milano a -0,5%

Le borse europee riducono i cali rispetto all’apertura ma proseguono in rosso, mentre i futures di Wall Street si muovono contrastati preannunciando una partenza incerta a Wall Street. Il sentiment resta appesantito dalla prospettiva di nuove mosse restrittive da parte delle banche centrali e dal rischio di una recessione economica.

Il Ftse Mib di Milano cede lo 0,5% in area 20.550 punti, in ribasso come il Cac 40 di Parigi (-1,2%), il Dax di Francoforte (-0,9%), il Ftse 100 di Londra (-0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%). In ordine sparso i future sugli indici americani Dow Jones, S&P500 e Nasdaq, reduci da una chiusura negativa venerdì.

Nel complesso, l’azionario statunitense ha registrato la terza perdita trimestrale consecutiva, evento che non si verificava dal 2009, in scia all’inasprimento della politica monetaria da parte della Fed per contrastare l’inflazione. L’attenzione è già rivolta ai dati di venerdì sul mercato del lavoro, che aiuteranno a comprendere quanto la banca centrale statunitense possa spingersi in là con i rialzi dei tassi senza danneggiare eccessivamente l’economia.

Dai dati macro europei, nel frattempo, emerge un ulteriore rallentamento dell’attività manifatturiera. In particolare, l’indice Pmi finale di settembre dell’eurozona ha evidenziato un valore di 48,4 punti, minimo da 27 mesi, a causa del calo della domanda e delle crescenti pressioni sui prezzi.

Sul Forex l’euro/dollaro cala leggermente a 0,977 e il cambio tra biglietto verde e yen risale a 145,15. In recupero la sterlina a 1,119 dollari dopo il dietrofront del governo britannico sull’abolizione dell’aliquota fiscale massima del 45%.

Tra le materie prime, corrono le quotazioni del greggio, con il Brent (+3,9%) a 88,5 dollari e il Wti (+4,1%) a 82,7 dollari al barile, sostenute dalla possibilità che l’Opec+ annunci un taglio dell’output nella riunione del 5 ottobre.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 242 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,52%, dopo la momentanea conferma del rating sull’Italia da parte di Moody’s a Baa3, con outlook negativo, in attesa del nuovo governo.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib si distinguono i petroliferi Tenaris (+6,1%), Saipem (+3,4%) ed Eni (+2,2%) mentre arretrano soprattutto Banca Generali (-3,8%), Amplifon (-3,7%) e Moncler (-3,1%).