Mercati Usa – Previsto avvio poco mosso, tagli Opec+ alimentano timori inflazione

I futures sull’azionario Usa oscillano intorno alla parità, preannunciando una partenza poco mossa a Wall Street dopo che i tagli alla produzione decisi dall’Opec+ hanno alimentato i timori legati all’inflazione e in attesa del Job Report in uscita domani.

Chiusura poco sotto la parità ieri per i principali indici americani, che sono però riusciti a recuperare nel finale di seduta gran parte delle perdite iniziali. S&P 500 e Nasdaq hanno perso lo 0,2% e il Dow Jones lo 0,1%.

Ieri l’Opec+ ha concordato una riduzione della produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno a partire da novembre, in una mossa che secondo la Casa Bianca rischia di avere degli effetti negativi sull’economia globale.

I prezzi elevati dell’energia minacciano, infatti, di alimentare ulteriormente l’inflazione, allontanando la prospettiva di un rallentamento nel ciclo di rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.

Dall’altra parte, però, maggiori costi limitano anche la domanda, contribuendo a frenare l’economia in linea a quanto la Federal Reserve spera di ottenere attraverso il suo percorso di strette monetarie.

Gli esponenti dell’istituto di Washington continuano però a ribadire l’obiettivo di riportare la crescita dei prezzi verso il target del 2%, allontanando la possibilità di un atteggiamento più accomodante il prossimo anno.

Un punto confermato dal presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, che ha respinto l’ipotesi di tagli ai tassi di interesse nel 2023, mentre Raphael Bostic (Fed di Atlanta) si è detto favorevole a ulteriori strette per 125 punti base entro fine anno.

Maggiori indicazioni sull’outlook della politica monetaria arriveranno domani dai non farm payroll di settembre, che forniranno nuovi segnali sullo stato di salute dell’economia a stelle e strisce.

Intanto, sul fronte macro le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 219 mila unità, superiori rispetto alle 204 mila previste dal consensus e alle 190 mila della rilevazione precedente.