Mercati – Chiusura negativa in scia ai dati americani, Milano a -1,1%

Le borse europee archiviano la seduta in ribasso e Wall Street amplia le perdite, alimentate dal solido job report di settembre che ha rafforzato la tesi di una Fed ancora molto restrittiva.

Il Ftse Mib archivia gli scambi in calo del’1,1% a 20.901 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,6%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%) mentre il Ftse 100 di Londra termina poco mosso (-0,1%). A New York arretrano Dow Jones (-1,5%), S&P500 (-2,1%) e Nasdaq (-2,9%).

I dati americani hanno evidenziato la creazione di 263.000 impieghi a settembre, a fronte di 255 mila attesi e dei 315 mila di agosto, con un tasso di disoccupazione in calo dal 3,7% al 3,5%, sui minimi da 50 anni. La persistente forza del mercato del lavoro alimenta le pressioni sui salari, smorzando l’idea di una Fed più morbida nella sua strategia di rialzi dei tassi per contrastare l’inflazione.

I dati, uniti agli ultimi commenti dei funzionari dell’istituto, consolidano l’ipotesi di un altro ritocco da 75 punti base a novembre, dopo i tre di pari entità in altrettante riunioni precedenti. I verbali relativi all’ultimo meeting e i dati sui prezzi al consumo di settembre, ambedue in calendario la prossima settimana, aiuteranno a formulare prospettive ancora più chiare sulle prossime mosse della banca centrale statunitense.

In Germania sono stati diffusi i numeri tedeschi di agosto sulla produzione industriale (-0,8% mensile e +2,1% annuo, sotto le attese) e le vendite al dettaglio (-1,3% m/m e -1,7% a/a, consensus -1,2% e -4,1%), mentre in Italia, le vendite al dettaglio ad agosto hanno registrato una flessione dello 0,4% rispetto a luglio (stima 0,0%) e un progresso tendenziale del 4,3%.

Sul Forex l’euro/dollaro cala lievemente a 0,978 e il cambio tra biglietto verde e yen si mantiene su livelli elevati, a 145,2. Tra le materie prime, accelerano le quotazioni del greggio con il Brent (+3,3%) a 97,5 dollari e il Wti (+3,8%) a 91,8 dollari, avviandosi ad archiviare la miglior settimana da marzo in scia all’annuncio dei tagli alla produzione da parte dell’Opec+.

Sull’obbligazionario, i dati americani spingono il rendimento del decennale statunitense in rialzo al 3,86%. Per i bond a stelle e strisce si tratta della decima settimana consecutiva con tassi in rialzo, la serie più lunga dal 1984. Lo spread Btp-Bund si amplia a 249 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,68%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende maggiormente capitalizzate gli acquisti premiano soprattutto Leonardo (+3,1%) in scia ai segnali positivi per il settore della difesa. In luce anche Tenaris (+1,3%) e Campari (+1,2%) mentre arretrano soprattutto Nexi (-2,5%), Inwit (-3%) e Stm (-5,3%), quest’ultima in scia alle indicazioni deludenti di Samsung e AMD.