Mercati – Europa in frenata, Milano scivola a -1,1%

Borse europee in peggioramento mentre Wall Street ha aperto poco sopra la parità dopo la debolezza delle ultime sedute. Il Ftse Mib di Milano cede l’1,1% in area 20.500 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,3%).

Sopra la parità i listini americani Dow Jones (+0,3%), S&P500 (+0,3%) e Nasdaq (+0,3%), in attesa dei verbali della Fed in uscita stasera e dei dati di domani sui prezzi al consumo statunitensi. Una lettura peggiore delle attese rafforzerebbe ulteriormente la prospettiva di un quarto aumento consecutivo da 75 punti base dei tassi di interesse nel prossimo meeting della banca centrale americana, in programma a novembre. Nel frattempo, i prezzi alla produzione hanno registrato un incremento superiore alle attese (+0,4% su base mensile e +8,5% annuo).

Il quadro macroeconomico resta incerto e caratterizzato da persistenti pressioni inflazionistiche, con la prospettiva di nuove strette monetarie che rischiano di rallentare ulteriormente l’economia. Ulteriori indicazioni sono attese anche dalla stagione di trimestrali alle porte, che aiuterà a capire quanto siano concreti i rischi di recessione.

Sullo sfondo restano la crisi energetica in Europa e le tensioni geopolitiche, soprattutto in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato ulteriori attacchi missilistici dopo i pesanti bombardamenti su Kiev e altre città, segnando un’ulteriore pericolosa escalation nel conflitto.

Sul Forex l’euro/dollaro resta a 0,97 e il cambio tra biglietto verde e yen si rafforza ulteriormente a 146,8 alimentando le attese di un nuovo intervento delle autorità giapponesi a sostegno della moneta. La sterlina, in area 1,104 dollari, ha ridotto i guadagni dopo che la Banca d’Inghilterra ha confermato il termine del suo programma di acquisto di obbligazioni di emergenza venerdì 14 ottobre. Inoltre, la BoE ha annunciato un probabile deciso incremento del costo del denaro per il prossimo mese.

Tra le materie prime, arretrano ancora le quotazioni del greggio dopo i ribassi degli ultimi due giorni innescati dalle crescenti preoccupazioni per il rischio recessione, con il Brent (-1,2%) a 93,0 dollari e il Wti (-1,4%) a 88,0 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riporta a 245 punti base con il rendimento del decennale italiano in aumento al 4,84%, mentre il Tesoro ha collocato Bot annuali per 6 miliardi con rendimento in risalita al 2,532%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib spicca Moncler (+2,4%), seguita da Campari (+0,9%) e Recordati (+0,8%). In calo invece Leonardo (-5,7%), Azimut (-5,3%) e Saipem (-4,1%).