Mercati – Previsto avvio poco sopra la parità, oggi le minute della Fed

Prevista una partenza poco sopra la parità per le borse europee, in un clima di mercato che resta improntato alla cautela tra le crescenti preoccupazioni per il rischio recessione e in attesa dei dati sull’inflazione Usa in uscita domani.

Chiusura debole ieri a Wall Street, con i principali indici americani trascinati al ribasso ancora dal settore tecnologico. Il Nasdaq ha perso l’1,1% e lo S&P 500 lo 0,7%, mentre il Dow Jones ha resistito poco sopra la parità (+0,1%).

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato sulla parità, mentre Shanghai avanza dello 0,9% e Hong Kong lascia sul terreno lo 0,7%.

Il sentiment degli investitori resta fragile in attesa del report sui prezzi al consumo Usa, con una lettura superiore alle previsioni che potrebbe rafforzare ulteriormente l’ipotesi di un’altra stretta da 75 punti base della Fed nella riunione di novembre.

Focus, inoltre, sulla diffusione questa sera delle minute del Fomc, dopo che gli ultimi commenti dei membri dell’istituto di Washington non hanno evidenziato segnali sulla volontà di rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse nonostante l’impatto sull’economia.

Sempre in tema banche centrali, il Financial Times ha riportato che la Bank of England starebbe valutando la possibilità di estendere il proprio piano di emergenza di acquisti bond oltre la deadline del 14 ottobre.

Un ulteriore catalyst per i mercati sarà l’inizio della stagione delle trimestrali con i conti delle grandi banche americane, mentre gli analisti si preparano a un indebolimento dei risultati tra i campanelli d’allarme per il crescente rischio di una recessione globale.

Sullo sfondo non si placano le tensioni geopolitiche, con il presidente russo Vladimir Putin che ha minacciato ulteriori attacchi missilistici in Ucraina dopo i pesanti bombardamenti su Kiev e altre città, segnando un’ulteriore pericolosa escalation nel conflitto.

Sul fronte macro, infine, l’agenda di oggi prevede la produzione industriale ad agosto nell’Eurozona, mentre nel pomeriggio in Usa usciranno i dati sui prezzi alla produzione a settembre.