Mercati Usa – Apertura sotto la parità, indici a -0,3%

Partenza debole a Wall Street, in attesa della diffusione questa sera dei verbali dell’ultima riunione del Fomc e domani del report sui prezzi al consumo. Dopo pochi minuti di scambi, Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq cedono circa lo 0,3%.

Il sentiment degli investitori resta fragile, in un contesto caratterizzato da persistenti pressioni sui prezzi, dal rallentamento dell’economia e dalle crescenti tensioni geopolitiche, con la prospettiva di nuove strette monetarie a peggiorare l’outlook.

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che le infrastrutture energetiche nel mondo sono a rischio, dopo le esplosioni nei gasdotti Nord Stream. Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, invece, ha esortato gli alleati ad aumentare le forniture di sistemi di difesa aerei all’Ucraina, condannando gli attacchi di Mosca.

Il focus degli operatori è rivolto in particolare sui dati sull’inflazione Usa in uscita domani, con una lettura superiore alle previsioni che rafforzerebbe ulteriormente l’ipotesi del quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base della Fed nel meeting di novembre.

Intanto, sul fronte macro i prezzi alla produzione negli Stati Uniti a settembre sono aumentati dello 0,4% su base mensile e dell’8,5% su base annua, superando le attese degli analisti rispettivamente pari a +0,2% e +8,4%.

Sul Forex il cambio euro/dollaro è stabile in area 0,97, mentre il dollaro/yen sale a 146,8 superando i livelli che avevano spinto le autorità giapponesi a intervenire sul mercato valutario il mese scorso.

In rialzo la sterlina a 1,104 sul dollaro, nonostante la Bank of England abbia confermato che terminerà il suo programma di emergenza di acquisto bond venerdì, dopo le indiscrezioni su una possibile estensione.

Tra le materie prime ancora in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 93,1 dollari e il Wti (-1,4%) a 88 dollari, alla terza seduta consecutiva di ribassi dopo il rally della scorsa settimana in scia ai tagli alla produzione annunciati dall’Opec+.

Nel comparto obbligazionario, infine, il rendimento del decennale americano si mantiene al 3,95% e quello del biennale al 4,30%.