Partenza sotto la parità per le borse europee, in un clima di mercato che resta improntato alla cautela in attesa dell’uscita questo pomeriggio del dato chiave sull’inflazione negli Stati Uniti a settembre.
A Milano il Ftse Mib cede lo 0,6% in area 20.350 punti. In ribasso anche il Cac 40 di Parigi (-0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%), il Dax di Francoforte (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%).
Il focus degli operatori è rivolto in particolare sul report sui prezzi al consumo Usa, con una lettura superiore alle previsioni che rafforzerebbe ulteriormente l’ipotesi di un quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base della Fed nel meeting di novembre.
Dalle minute del Fomc diffuse ieri sera è emerso che alcuni membri della banca centrale americana starebbero considerando di rallentare il ritmo delle strette monetarie, innescando un rialzo di breve durata a Wall Street.
I listini americani, infatti, hanno poi chiuso in lieve ribasso, con lo S&P 500 che ha perso lo 0,3% segnando la sesta seduta consecutiva in negativo e toccando un nuovo minimo da novembre 2020.
Sul fronte macro, la lettura finale dell’indice dei prezzi al consumo in Germania a settembre ha confermato le stime, segnando un +10% su base annua. L’agenda di oggi prevede, inoltre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa.
Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro stabile in area 0,97. Il dollaro/yen viaggia a 146,8 arretrando leggermente dai nuovi minimi da 24 anni che hanno messo gli operatori in guardia su un possibile nuovo intervento delle autorità giapponesi nel mercato valutario.
Tra le materie prime in lieve ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,1%) a 92,4 dollari e il Wti (-0,2%) a 87 dollari, dopo che il report settimanale Api ha evidenziato un incremento delle scorte Usa.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 244 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,78%.
Tornando a Piazza Affari, rimbalzo in avvio di Tenaris (+1,7%), mentre le vendite colpiscono in particolare Telecom Italia (-1,7%), Stm (-1,7%), Terna (-1,5%) e Snam (-1,5%).