Mercati – Rimbalzo nel finale, Milano chiude a +1,6%

Seduta volatile per le borse europee, mentre Wall Street ha invertito la rotta dopo un avvio negativo in scia ai dati sull’inflazione. Dopo diversi cambi di direzione, il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dell’1,6% a 20.785 punti. Bene anche il Ftse 100 di Londra (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+1%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%) e il Dax di Francoforte (+1,5%). Oltreoceano, avanzano Dow Jones (+1,9%), S&P500 (+1,7%) e Nasdaq (+1,6%).

Il report di settembre sui prezzi al consumo statunitensi ha evidenziato una crescita ancora sostenuta (+8,2% annuo contro il +8,1% stimato e il +8,3% di agosto), con un dato core, depurato dalle componenti più volatili come alimentari ed energia, in accelerazione al 6,6% tendenziale e sui massimi da 40 anni.

Numeri che dimostrano come gli sforzi della Fed per raffreddare l’inflazione abbiano sortito finora scarsi risultati e rafforzano l’ipotesi di un quarto aumento consecutivo dei tassi da 75 punti base nel meeting di novembre, anche alla luce della solidità evidenziata dal mercato del lavoro. Il presidente americano Joe Biden ha sottolineato che il dato sull’inflazione mostra progressi, ma resta del lavoro da fare.

In giornata sono stati diffuse anche le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (228mila, superiori al consensus di 225 mila unità e alle 219mila unità della settimana precedente) mentre in Germania l’inflazione si conferma al 10% annuo. Nel frattempo, Bankitalia ha tagliato la stima sul Pil di un punto, a +0,3% nel 2023.

Focus anche sull’avvio della stagione di trimestrali statunitensi, che fornirà maggiori indicazioni sulla tenuta degli utili societari in un quadro macroeconomico incerto e caratterizzato da costi crescenti.

Sul Forex l’euro/dollaro si apprezza a 0,977 e il cambio tra biglietto verde e yen rimane su livelli elevati a 147,2. In rialzo la sterlina a 1,134, in attesa della fine del programma di emergenza di acquisti bond lanciato dalla Banca d’Inghilterra, mentre secondo indiscrezioni il governo UK potrebbe riconsiderare il controverso piano di tagli alle tasse.

Tra le materie prime, accelerano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,9%) a 94,2 dollari e il Wti (+1,8%) a 88,8 dollari, nonostante l’aumento oltre le attese delle scorte americane evidenziato dai dati dell’energy Information Administration.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 237 punti base, con il rendimento del decennale italiano in discesa al 4,64%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib avanzano soprattutto Cnh (+5,7%), Tenaris (+4,9%) e Finecobank (+4,3%) mentre le vendite colpiscono in particolare Amplifon (-3,9%), Saipem (-2,5%) e Campari (-2,2%).

Fuori dal listino principale, Mps cede il 33,1% dopo che il cda ha definito i termini dell’aumento di capitale “fortemente diluitivo” da 2,5 miliardi, interamente garantito.