Mercati Usa – Venerdì nero (Nasdaq -3,1%)

Dura lo spazio di una giornata il tentativo di rally dei mercati azionari americani afflitti dalle spinte inflazionistiche che costringono la Federal Reserve a mantenere un passo forzato di rialzo dei tassi, una politica monetaria restrittiva che sta portando in recessione l’economia a stelle e strisce.

A guidare i ribassi è stato il Nasdaq (-3,1%). Pesanti anche Russell 2000 (-2,7%) e S&P500 (-2,4%), mentre termina con danni inferiori il Dow Jones (-1,3%). Tutti e quattro gli indici chiudono la seduta sui minimi intraday, non riuscendo ad imbastire il benché minimo rimbalzo.

Crolla Tesla (-7,5%) dimezzando la capitalizzazione (-50%) rispetto ai suoi massimi storici. Non tanto meglio i semiconduttori con Nvidia che cede il 6,1% ed AMD il 5,1%. Pesante anche Amazon (-5%).

VIX in rialzo dell’uno per cento a 32 punti.

Mercato obbligazionario con i rendimenti di nuovo in netto rialzo sulla scadenza decennale che schizzano al 4,02% con un aumento di dodici punti base rispetto alla seduta precedente.

Tra le materie prime il petrolio lascia sul terreno quasi il cinque per cento scivolando al di sotto degli 85 dollari al barile.

Quinta giornata consecutiva di calo per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – ed ancora molto pesante. L’oro perde l’1,6% e l’argento il 3,8%.

Sul mercato valutario il dollaro risale a 0,972 nei confronti della moneta unica, mentre lo yen non ferma la sua svalutazione e precipita a 148,5, nuovo minimo da un quarto di secolo, sempre rispetto al biglietto verde e costringendo la Banca del Giappone ad ulteriori interventi in difesa del cambio.