Oil & Gas (-1,5%) – Ottava in calo per il greggio

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un rialzo complessivo dello 0,1%, in un contesto in cui la lettura superiore alle attese dell’inflazione americana ha rafforzato le aspettative di ulteriori maxi rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.

Archiviato il report sull’inflazione Usa, l’attenzione degli operatori si è poi spostata sull’inizio della nuova stagione delle trimestrali, che come di consueto ha preso il via con i conti della grandi banche statunitensi, tra cui Citigroup, JP Morgan e Morgan Stanley.

Infine, se da una parte permangono le tensioni geopolitiche con l’escalation del conflitto in Ucraina e le nuove restrizioni Usa alla Cina nei semiconduttori, dall’altra a sollevare il sentiment dei mercati ha contribuito la notizia di un possibile passo indietro del governo UK sul controverso piano di tagli alle tasse.

Settimana in calo per le quotazioni del greggio, che hanno cancellato parte dei guadagni dell’ottava precedente innescati dai tagli alla produzione annunciati dall’Opec+ in scia alle preoccupazioni per l’impatto sulla domanda di un rallentamento dell’economia globale.

L’Agenzia internazionale dell’energia ha messo in guardia sulla possibilità che il taglio della produzione deciso dall’Opec+ aumenti il rischio di una recessione globale, minacciando di di aggravare la crisi energetica facendo salire ulteriormente i prezzi.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un -1,5% w/w, rispetto al -1,1% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto ribasso a doppia cifra per Saipem (-12% w/w), con le vendite che hanno colpito anche Tenaris (-7,1% w/w).

Perdite più limitate, invece, per Eni (-0,5% w/w). Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni bene Saras (+4,5% w/w), mentre ha chiuso l’ottava in lieve calo Maire Tecnimont (-0,7% w/w).