Mercati asiatici – Seduta di acquisti, più cauta la Cina

Seduta in denaro per i principali listini asiatici dopo il rimbalzo di Wall Street, in scia alle trimestrali delle grandi banche americane e al cambiamento di direzione del budget del governo britannico.

In Asia, Cina cauta con Shanghai a -0,1% e Shenzhen +0,5% mentre Hong Kong guadagna l’1,1%. Bene anche il Giappone con Nikkei a +1,5% e Topix +1,1%.

Il nuovo ministro delle Finanze britannico, Jeremy Hunt ha rassicurato gli investitori affermando che intende annullare gran parte delle controverse misure fiscali introdotte dal suo predecessore, dopo le turbolenze delle ultime settimane sui mercati ed in particolare su quello obbligazionario.

Tornando in Asia, la Cina ha ritardato il rilascio degli indicatori economici previsti per questa settimana, compresi i dati sul prodotto interno lordo del terzo trimestre fissati per oggi.

L’insolito ritardo arriva durante il congresso del Partito Comunista, un momento particolarmente delicato in Cina.

I dati sul prodotto interno lordo del terzo trimestre erano molto attesi dopo che la seconda economia più grande del mondo è cresciuta solo dello 0,4% nel secondo trimestre.

Secondo un sondaggio Reuters, il PIL avrebbe dovuto aumentare del 3,4% tra luglio e settembre, poiché l’economia ha iniziato a beneficiare dell’impatto di una serie di politiche di sostegno del governo introdotte negli ultimi mesi.

Il tutto in un clima già appesantito dai timori legati a nuove strette monetarie come confermato dagli ultimi commenti ‘hawkish’ di alcuni policy maker della Fed che hanno ribadito la necessità di aumentare i tassi al di sopra di quanto precedentemente previsto.

Sul forex, il cambio euro/dollaro risale a quota 0,986 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen scende in area 148,8. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 92,34 dollari e il Wti (+0,8%) a 85,17 dollari al barile.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha guadagnato il 3,5%, lo S&P500 il 2,7% e il Dow Jones l’1,8%.