Mercati – Eurolistini senza una direzione precisa, a Milano svetta Saipem

Mattinata cauta per le borse europee, in linea con i future di Wall Street, a causa dei persistenti timori di rallentamento dell’economia in scia all’elevata inflazione e alle mosse restrittive delle banche centrali.

Il Ftse Mib di Milano scambia in frazionale rialzo (+0,15%) in area 21.500 punti, poco mosso come il Ftse 100 di Londra (-0,15%), il Cac 40 di Parigi (+0,15%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,25%) mentre arretra il Dax di Francoforte (-0,6%). Incerti anche i derivati sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq dopo la chiusura sottotono di ieri, con Tesla a -6% nel pre-market dopo aver registrato vendite inferiori alle attese nel terzo trimestre.

Archiviate le prime indicazioni positive giunte dai risultati societari, l’attenzione è tornata a focalizzarsi prevalentemente sui dati macroeconomici e sulla politica monetaria. Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, si aspetta che il ciclo di rialzi aggressivi dei tassi di interesse termini all’inizio del 2023, lasciando il posto ad una fase di mantenimento su livelli sufficientemente restrittivi.

Secondo le previsioni, nella riunione di inizio novembre la banca centrale americana alzerà il costo del denaro di 75 punti base, effettuando il quarto ritocco consecutivo di tale entità nel tentativo di raffreddare un’inflazione sui massimi da quarant’anni.

Dall’agenda macroeconomica sono attesi oggi i dati statunitensi sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e sulle vendite di case esistenti, oltre al Leading Index del Conference Board, mentre domani sono in programma quelli sulla fiducia dei consumatori dell’area euro.

A Bruxelles, nel frattempo, si riuniscono tra oggi e domani i leader dei 27 Paesi del blocco per esaminare l’ultimo pacchetto sulle risposte alla crisi energetica presentato dalla Commissione Europea.

Sul Forex, l’euro/dollaro si mantiene in area 0,978 mentre il cambio tra biglietto verde e yen resta sui massimi dal 1990 a 149,8 con gli investitori in allerta per eventuali nuovi interventi a sostegno della valuta nipponica.

Tra le materie prime guadagnano terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+1,5%) a 93,7 dollari e il Wti (+1,9%) a 86,1 dollari, complici le discussioni in Cina sull’allentamento di alcune restrizioni per il Covid, che hanno pesato sulla prima economia asiatica e sulla domanda globale di petrolio. Il tutto, nonostante le misure degli Stati Uniti per raffreddare i prezzi con il rilascio di altri 15 milioni di barili dalle riserve strategiche.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 236 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,77%, nel primo giorno di consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate spicca Saipem (+13,4%) dopo l’aggiudicazione di un contratto da Qatargas del valore di circa 4,5 miliardi di dollari per la realizzazione di due complessi offshore di compressione di gas in Qatar. Seguono Unipol (+1,9%) ed Eni (+1,8%) mentre arretrano Enel (-1,6%), Azimut (-1,2%) e Banca Generali (-1%).