Mercati – Incertezza nel Vecchio Continente, Milano positiva a +0,5%

Borse europee in lieve miglioramento rispetto alla mattinata, mentre Wall Street ha aperto sopra la parità in scia alle indicazioni positive provenienti dai risultati societari.

Il Ftse Mib di Milano scambia in rialzo dello 0,5% in area 20.600 punti. In ordine sparso il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%). Oltreoceano, partenza incerta per Dow Jones (+0,1%), S&P500 (-0,3%) e Nasdaq (-0,3%), con Tesla a -8% dopo i conti che hanno evidenziato ricavi inferiori alle attese.

Il sentiment resta improntato alla cautela, a causa dei persistenti timori di rallentamento dell’economia in scia all’elevata inflazione e alle mosse restrittive delle banche centrali. Oltre alle trimestrali, gli operatori continuano a monitorare i dati macro e la politica monetaria alla ricerca di segnali più chiari sull’outlook.

Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, si aspetta che il ciclo di rialzi aggressivi dei tassi di interesse termini all’inizio del 2023, lasciando il posto ad una fase di mantenimento su livelli sufficientemente restrittivi. Secondo le previsioni, nella riunione di inizio novembre la banca centrale americana alzerà il costo del denaro di 75 punti base, effettuando il quarto ritocco consecutivo di tale entità nel tentativo di raffreddare un’inflazione sui massimi da quarant’anni.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati statunitensi sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, pari a 214 mila unità, al di sotto delle 233 mila stimate dal consensus e delle 226 mila della rilevazione precedente. In programma anche i numeri sulle vendite di case esistenti e il Leading Index del Conference Board, mentre domani verranno diffusi quelli sulla fiducia dei consumatori dell’area euro.

A Bruxelles, nel frattempo, si riuniscono tra oggi e domani i leader dei 27 Paesi del blocco per esaminare l’ultimo pacchetto sulle risposte alla crisi energetica presentato dalla Commissione Europea.

Sul Forex, l’euro/dollaro risale a 0,979 mentre il cambio tra biglietto verde e yen resta sui massimi dal 1990 a 149,9 con gli investitori in allerta per eventuali nuovi interventi a sostegno della valuta nipponica. In rialzo la sterlina a 1,126 dollari dopo le dimissioni di Liz Truss che lascia dopo soli 44 giorni di governo.

Tra le materie prime guadagnano terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+1,5%) a 93,8 dollari e il Wti (+2%) a 86,2 dollari, complici le discussioni in Cina sull’allentamento di alcune restrizioni per il Covid, che hanno pesato sulla prima economia asiatica e sulla domanda globale di petrolio. Il tutto, nonostante le misure degli Stati Uniti per raffreddare i prezzi con il rilascio di altri 15 milioni di barili dalle riserve strategiche.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 234 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,77%, nel primo giorno di consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate spicca Saipem (+11,9%) dopo l’aggiudicazione di un contratto da Qatargas del valore di circa 4,5 miliardi di dollari per la realizzazione di due complessi offshore di compressione di gas in Qatar. Seguono Amplifon (+2,5%) ed Eni (+2,3%) mentre arretrano Enel (-1,3%), Banca Generali (-1,1%) e Buzzi (-0,7%).