Mercati – Solo Parigi in positivo in avvio, Milano a -0,2%

Partenza debole per le borse europee, tra le preoccupazioni legati al rischio che il persistere dell’elevata inflazione e l’inasprimento della politica monetaria provochino un ulteriore rallentamento dell’economia globale.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,2% in area 21.430 punti. In ribasso anche il Dax di Francoforte (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%), mentre avanza il Cac 40 di Parigi (+0,3%).

In Cina, continua a preoccupare il rallentamento della crescita e l’incremento dei casi Covid, mentre prosegue il Congresso del partito Comunista a Pechino. A risollevare parzialmente il sentiment ha contribuito la notizia che le autorità starebbero discutendo sulla possibilità di ridurre il periodo di quarantena per le persone che arrivano nel paese.

In tema banche centrali, il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha dichiarato di attendersi di terminare il ciclo di aggressivi rialzi dei tassi di interesse all’inizio del 2023, spostandosi poi verso il mantenimento di una politica sufficientemente restrittiva.

Secondo le attese, l’istituto di Washington nella riunione di inizio novembre alzerà il costo del denaro di 75 punti base, in quello che sarebbe il quarto ritocco consecutivo di tale entità nel tentativo di raffreddare un’inflazione sui massimi da quarant’anni.

In Europa, i leader dei 27 si riuniranno oggi e domani a Bruxelles per esaminare l’ultimo pacchetto sull’energia presentato dalla Commissione Europea per affrontare la crisi dei prezzi.

Sul fronte macro, i prezzi alla produzione in Germania a settembre hanno frenato meno delle attese, segnando un +2,3% su base mensile (+1,5% il consensus) dal +7,9% del mese precedente. In uscita nel pomeriggio le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa.

Intanto sul Forex il biglietto verde è poco mosso nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro a 0,979 e il dollaro/yen stabile sui massimi dal 1990 poco sotto la soglia di 150.

Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,8%) a 93,2 dollari e il Wti (+1,3%) a 85,6 dollari, nonostante le misure degli Usa per raffreddare i prezzi con il rilascio di altri 15 milioni di barili dalle riserve strategiche.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 240 punti base con il rendimento del decennale americano al 4,83%, nel giorno in cui iniziano al Quirinale le consultazioni per formare il nuovo governo.

Tornando a Piazza Affari, Saipem non fa prezzo in avvio dopo l’aggiudicazione di un contratto da Qatargas del valore di circa 4,5 miliardi di dollari per la realizzazione di due complessi offshore di compressione di gas in Qatar.

In rialzo Moncler (+2%), Tenaris (+1,7%) ed Eni (+1,4%), mentre arretrano Amplifon (-0,9%), Azimut (-0,9%), Buzzi Unicem (-0,9%) ed Enel (-0,8%).