Mercati – Previsto avvio negativo per l’Europa

Prevista una partenza in ribasso per le borse europee, in un mercato in cui gli operatori continuano a valutare le indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali contro le preoccupazioni per il rischio recessione.

Chiusura negativa ieri a Wall Street, con i principali indici americani appesantiti anche dalla continua risalita dei rendimenti dei Treasury sui massimi dalla crisi finanziaria del 2008. Lo S&P 500 ha perso lo 0,8%, il Nasdaq lo 0,6% e il Dow Jones lo 0,3%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in ribasso dello 0,4%, mentre Shanghai oscilla sula parità e Hong lascia sul terreno lo 0,6%.

I primi segnali positivi arrivati dai risultati societari hanno contribuito a migliorare il sentiment degli investitori, sebbene sullo sfondo permangano i timori per il persistere dell’elevata inflazione e per le strette monetarie delle banche centrali.

I commenti hawkish dei membri della Federal Reserve e le aspettative di ulteriori aumenti del costo del denaro continuano a sostenere il dollaro nei confronti delle altre valute, oltre a spingere al rialzo i rendimenti dei bond con quello del decennale Usa che ha superato la soglia del 4,25% per la prima volta dal 2008.

Il presidente della Fed, Patrick Harker, ha dichiarato che probabilmente l’istituto di Washington alzerà i tassi di interesse “ben oltre” il 4% per poi mantenerli su livelli restrittivi, aprendo la porta a ulteriori interventi se necessario.

Ad alimentare l’incertezza contribuiscono le notizie contrastanti sul fronte cinese, con il report secondo cui Pechino starebbe considerando di allentare le regole sulla quarantena per Covid che ha contribuito ad alimentare l’ottimismo degli operatori.

Dall’altra parte, però, gli Stati Uniti starebbero valutando nuove restrizioni sulle esportazioni che limiterebbero l’accesso della Cina ad alcune tecnologie informatiche innovative, rischiando di aumentare le tensioni tra i due paesi.

Per quanto riguarda l’Italia, a mercati chiusi, salvo rinvii, ci sarà l’aggiornamento del rating da parte di S&P (che si esprimerà anche sull’UK), in attesa nei prossimi giorni del nuovo governo.