Mercati – Seduta volatile, Milano riduce le perdite ma chiude a -0,6%

Le borse europee recuperano terreno nel finale in scia a Wall Street ma archiviano gli scambi perlopiù in calo. Il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,6% a 21.567 punti, poco distante dai massimi intraday. Dinamica simile per il Dax di Francoforte (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,4%) mentre il Ftse 100 di Londra termina a +0,4%. Oltreoceano, scambiano sopra la parità Nasdaq (+0,3%), S&P500 (+0,7%) e Dow Jones (+0,8%) dopo un avvio debole.

Twitter scivola a -5% in scia alla possibilità che il governo USA sottoponga alcune società di Elon Musk a un controllo di sicurezza nazionale. Snap invece precipita a -31% dopo aver mancato le stime sui ricavi nel terzo trimestre, restituendo segnali preoccupanti per il mercato degli annunci online. Possibile volatilità in giornata a causa della scadenza di opzioni per 2.000 miliardi di dollari.

Gli operatori restano intenti a valutare la tenuta dei conti in uno scenario macroeconomico incerto, caratterizzato da maggiori costi di indebitamento e da un rallentamento della domanda, con lo spettro di una recessione. Focus anche sulla situazione politica del Regno Unito dopo le dimissioni di Liz Truss e sulla crisi energetica in Europa, dopo l’accordo di massima dei Paesi membri sulle misure per contrastare il rincaro dei prezzi.

Nel frattempo, si avvicinano le riunioni della Bce e della Fed, in calendario rispettivamente la prossima settimana e quella successiva. I toni restrittivi emersi dagli ultimi commenti dei funzionari americani lasciano pensare che l’istituto di Washington opti per un quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base, mentre le proiezioni indicano un picco del 5% nel 2023.

Sul Forex, l’euro/dollaro torna in area 0,98 e il cambio tra biglietto verde e yen scende a 148 dopo aver momentaneamente superato la soglia di 150.

Tra le materie prime, frazionali rialzi per le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,5%) a 92,9 dollari e il Wti (+0,3%) a 84,7 dollari, al termine di una settimana condizionata dalle preoccupazioni per un rallentamento economico globale.

I commenti hawkish dei membri della Fed e le aspettative di ulteriori aumenti del costo del denaro spingono al rialzo anche i rendimenti dei bond, con quello del decennale Usa che ha superato la soglia del 4,25% per la prima volta dal 2008. Lo spread Btp-Bund si attesta a 232 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,77%, in attesa dell’aggiornamento del rating sull’Italia da parte di S&P.

Attualmente il giudizio è fissato a ‘BBB’, mentre a luglio l’agenzia americana aveva rivisto a sorpresa l’outlook da positivo a stabile, citando i crescenti rischi per l’economia e per la finanza pubblica legati all’incertezza politica.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate chiudono in rialzo Leonardo (+2,5%), Banca Generali (+2,5%), Unicredit (+1,4%) e Finecobank (+1,4%). In calo soprattutto Campari (-3,1%), Moncler (-2,9%), Inwit (-2,8%) e Nexi (-2,8%).