Mercati Usa – Apertura debole, crolla di Snap pesa sui tech

Partenza poco sotto la parità a Wall Street, mentre prosegue l’ascesa dei rendimenti obbligazionari sulle aspettative che la Federal Reserve continuerà ad alzare i tassi di interesse per contrastare l’inflazione.

Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq cede lo 0,3% e S&P 500 e Dow Jones lo 0,1%, in una seduta che potrebbe registrare un ulteriore aumento della volatilità a causa della scadenza di opzioni per 2.000 miliardi di dollari.

I risultati societari restano sotto osservazione, per valutare l’impatto dello scenario macroeconomico sui conti, tra maggiori costi di indebitamento e un rallentamento della domanda.

I toni restrittivi emersi dagli ultimi commenti dei membri della Federal Reserve lasciano pensare che l’istituto di Washington opti per un quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base, mentre le proiezioni indicano un picco del 5% nel 2023.

Aspettative che stanno continuando a spingere al rialzo i rendimenti dei bond, con il tasso sul decennale americano risalito sui massimi dal 2007 e avviato a registrare una striscia di incrementi di dodici settimane.

In particolare, il rendimento del Tbond sale di circa sei punti base al 4,29 punti base, mentre quello del biennale cede circa cinque punti base al 4,56%.

Intanto sul Forex prosegue il rafforzamento del dollaro nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro in discesa a 0,976 e il dollaro/yen balzato su nuovi massimi dal 1990 a 151,7.

Stamani il governatore di Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha detto che la banca centrale deve monitorare attentamente come i movimenti del mercato finanziario e valutario potrebbero impattare sull’economia e i prezzi del Paese.

In calo la sterlina a 1,112 sul dollaro, in scia all’incertezza politica in Gran Bretagna in seguito alle dimissioni del primo ministro Liz Truss dopo solo sei settimane in carica.

Tra le materie prime, infine, in lieve rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,5%) a 92,8 dollari e il Wti (+0,3%) a 84,8 dollari, in un contesto che si mantiene comunque volatile tra i timori di recessione e i segnali di riduzione dell’offerta.

Tornando a Wall Street, in calo Twitter (-5%) in apertura, dopo le indiscrezioni su un possibile esame di sicurezza nazionale da parte dell’amministrazione Biden su alcune attività di Elon Musk.

Snap crolla di circa il 28% dopo aver mancato le stime sui ricavi nel terzo trimestre, in un segnale di debolezza per il mercato degli annunci online che frena anche i colossi Meta Platforms (-3,3%) e Alphabet (-1,7%).