Mattinata in calo per i redimenti europei e americani, con gli operatori focalizzati sulle trimestrali, i dati macro e le banche centrali.
I principali listini continentali si muovono incerti con il Ftse Mib che cede lo 0,3%.
Gli investitori continuano a monitorare le indicazioni provenienti dai risultati societari, per valutare la tenuta degli utili in un contesto caratterizzato da inflazione elevata e rallentamento della domanda in diversi settori.
Giovedì i riflettori saranno puntati sulla Bce, che alzerà i tassi di altri 75 punti base nonostante il principio di recessione in atto nella zona euro. L’indice IFO ha mostrato un miglioramento della fiducia delle imprese tedesche a ottobre, ma l’indicatore (a 84,3 punti) resta su livelli contenuti mentre la prima economia europea si avvia verso un inverno complicato.
Anche i dati di ieri sulla manifattura e sul settore dei servizi, sia in Europa sia negli Stati Uniti, hanno evidenziato una frenata superiore alle previsioni, a testimonianza di come le strette delle banche centrali stiano cominciando a rallentare l’attività economica. La prossima settimana anche la Fed dovrebbe alzare i tassi dello 0,75%.
Tornando all’obbligazionario il rendimento del Btp decennale cala di 11 bp al 4,46% con uno spread verso Bund a 223 punti (-3 bp).
Ieri il MEF ha annunciato nell’asta del 27 ottobre l’emissione della prima tranche del BOT a 6 mesi con scadenza 28/04/2023 per un importo di 6 miliardi.
Oltreoceano il tasso del T-Bond a 10 anni si fissa al 4,18% (-7 bp), mentre sul Forex il cambio euro/dollaro è in calo a 0,986.