La casa madre di Google ha chiuso il terzo trimestre fiscale con ricavi (al netto dei pagamenti ai partner di distribuzione) per 57,27 miliardi di dollari, a fronte di 58,18 miliardi mediamente stimati dagli analisti interpellati da Bloomberg. Anche l’utile per azione ha deluso le attese, attestandosi a 1,06 dollari per azione contro 1,25 previsti.
Alphabet ha inoltre annunciato che rallenterà le assunzioni e intensificherà il controllo delle spese, preparandosi a tempi difficili a causa del rallentamento dell’economia. In particolare, l’Ad Sundar Pichai ha affermato che l’azienda è “concentrata sulla moderazione della crescita dei costi operativi”, mentre il direttore finanziario Ruth Porat ha dichiarato di aspettarsi un calo delle assunzioni di oltre la metà nel quarto trimestre rispetto al periodo precedente.
L’elevata inflazione sta frenando la crescita della pubblicità digitale, penalizzando Google e concorrenti come Facebook (Meta Platforms) e Snapchat (Snap), che competono per budget inferiori. La scorsa settimana, Snap ha registrato la crescita trimestrale più debole di sempre, che ha fatto precipitare le sue azioni trascinando al ribasso anche Alphabet. L’attività di motore di ricerca di Google, più isolata dalle oscillazioni economiche rispetto agli annunci sui social media, ha comunque iniziato a mostrare segnali di debolezza e non sembra più immune dal rallentamento dell’advertising digitale.
Le azioni Alphabet sono diminuite del 6,6% nel trading after-hours, a 97,6 dollari, dopo aver chiuso la seduta a 104,48 dollari (+1,9%).