Nel primo trimestre fiscale dell’esercizio 2022-2023 Microsoft ha registrato ricavi per 50,12 miliardi di dollari, in crescita dell’11% e al di sopra dei 49,56 miliardi del consensus di Bloomberg. Si tratta, tuttavia, della crescita più debole degli ultimi 5 anni, a causa dell’apprezzamento del biglietto verde, dal crollo della domanda di PC e dai minori ricavi pubblicitari.
I ricavi dai servizi di cloud computing Azure hanno riportato un incremento del 35%, o del 42% escludendo l’impatto delle oscillazioni valutarie. L’utile per azione si attesta a 2,35 dollari, a fronte di 2,29 stimati e di 2,71 dollari del 1Q 2021-22.
Nella conference call di commento ai risultati, il Chief Financial Officer Amy Hood ha previsto per il trimestre in corso uno sviluppo pari al 37% per il business del cloud, deludendo le attese degli investitori.
La crescita dei ricavi di Azure, la soluzione cloud che consente alle aziende di eseguire e archiviare applicazioni software, è una misura attentamente della domanda e ha trainato la rinascita di Microsoft negli ultimi anni. Con l’economia globale sull’orlo di una recessione, le vendite di software Windows ai produttori di PC sono diminuite del 15% nell’ultimo periodo e Hood prevede nuove sfide nei mercati dei PC e degli annunci pubblicitari per il resto dell’anno fiscale.
Nel mercato after-hours, il titolo Microsoft è scivolato del 6,7% a 233,87 dollari, dopo aver chiuso la seduta di ieri in rialzo dell’1,4% a 250,66 dollari.