Unicredit – Crescita record nel 3Q 2022, rivede la guidance 2022 con utile netto oltre 4,8 mld

Unicredit archivia il settimo trimestre consecutivo di crescita record, conseguendo gli obiettivi su tutte le leve e tutte le aree di business.

Escludendo l’impatto della Russia, nel 3Q 2022 i ricavi totali si sono attestati a 4,5 miliardi, in rialzo dello 0,2% trim/trim per effetto della crescita dei proventi da attività di negoziazione (+43,8% trim/trim), in parte compensato dal margine di interesse (NII) (-3,2% trim/trim) e dalle commissioni (-4,4% trim/trim) e in rialzo del 4,5% a/a, con andamenti sostenuti del margine di interesse (+4,8% a/a) e dei proventi da attività di negoziazione (+60% a/a), in parte compensati dal rallentamento delle commissioni (-1,8% a/a).

I ricavi netti sono stati pari a 4,2 miliardi, in calo del 2,4% trim/trim e in rialzo del 6,8% a/a.

Il NII si è attestato a 2,2 miliardi, in calo del 3,2% trim/trim e in rialzo del 4,8% a/a. L’andamento trimestrale è influenzato dall’impatto negativo una tantum legato al TLTRO III; al netto di suddetto impatto negativo di 0,3 miliardi, il margine di interesse segna un progresso del 10,4% trim/trim, con tutte le aree geografiche e tutte le divisioni che hanno beneficiato dell’aumento dei volumi e dei tassi di interesse alla clientela, che rispecchiano l’aumento dei tassi di mercato, unitamente a una buona performance di Treasury & Markets.

Le commissioni sono state pari a 1,6 miliardi, in calo del 4,4% trim/trim, per effetto della stagionalità i Italia, e in calo dell’1,8% a/a per effetto delle commissioni su investimenti, principalmente sulla raccolta gestita (AuM) in Italia, in parte compensate dalla crescita dei certificates e dai servizi transazionali in Italia e Germania.

I costi si sono fissati a 2,3 miliardi, in rialzo dello 0,8% trim/trim per effetto di un aumento dei costi per il personale in Germania.

I proventi da attività di negoziazione hanno raggiunto 518 milioni nel 3Q 2022, in rialzo del 43,8% trim/trim e del 60% a/a, trainati da una robusta domanda di prodotti di copertura strategica da parte delle imprese.

L’utile netto è stato pari a 1,3 miliardi, in calo del 9,9% trim/trim e in rialzo del 31,1% a/a.

La qualità dell’attivo si è mantenuta resiliente, con il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi al 2,8% e il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti all’1,4%. Il costo del rischio resta ampiamente al di sotto della guidance a 20 pb, frutto della solida qualità dell’attivo e del continuato approccio prudenziale sulla classificazione e sugli accantonamenti.

Gli overlay totali sul portafoglio performing sono cresciuti attestandosi a circa 1,3 miliardi,  rafforzando la capacità del Gruppo di assorbire eventuali ricadute macroeconomiche negative.

Gli RWA (esclusa la Russia) si sono attestati a 302,6 miliardi (+1,4% trim/trim).

Il CET1 ratio di gruppo è pari al 15,41% nel 3Q 2022, in calo di 32 pb trim/trim, che include la riduzione di capitale della seconda tranche di riacquisto di azioni proprie, e con una robusta generazione organica di capitale esclusa la Russia e un contributo positivo della Russia, che compensano gli impatti derivanti dalla maturazione dei dividendi, dal quadro normativo avverso e da altre poste.

Il CET1 ratio è al netto della distribuzione agli azionisti di 3,75 miliardi relativa all’esercizio 2021 e della maturazione dei dividendi pari a 1,4 miliardi per il 2022.

Il RoTE, esclusa la Russia, è estremamente solido e pari a 11,4%, in calo di 1,6 p.p. trim/trim e in rialzo di 2,8 p.p a/a.

Sempre esclusa la Russia, le esposizioni deteriorate lorde si sono attestate a 13 miliardi nel 3Q 2022 (-1% trim/trim, -35,9% a/a) generando un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti lordi del 2,8 per cento (invariato trim/trim, -1,8 p.p. a/a), mentre le esposizioni deteriorate nette si sono attestate a 6,5 miliardi nel 3Q 2022 (-1,9% trim/trim, -25,6% a/a) con un rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti
dell’1,4% (invariato trim/trim, -0,6 p.p. a/a).

Il rapporto di copertura sulle esposizioni deteriorate è del 49,7% (+0,4 p.p. trim/trim e -7,0 p.p a/a).

Le sofferenze lorde si sono attestate a 3 miliardi nel 3Q 2022 (-2,8% trim/trim, -53,1% a/a) con un rapporto di copertura del 76,8% (+2,9 p.p. trim/trim, +0,8 p.p a/a).

Le inadempienze probabili lorde (UTP) si sono fissate a 9,2 miliardi (invariate trim/trim, -28,6% a/a), con un rapporto di copertura del 42% (-0,4 p.p. trim/trim, -6,2 p.p a/a).

Unicredit ha rivisto la guidance 2022 del gruppo che, esclusa la Russia e considerando lo scenario macroeconomico di lieve recessione, vede oggi ricavi netti superiori a 17,4 miliardi, margine di interesse superiore a 9,6 miliardi, costi per circa 9,4 miliardi, rapporto costi/ricavi al 51%, costo del rischio 25bp, utile netto a 4,8 miliardi.

Includendo la Russia e considerando lo scenario macroeconomico di lieve recessione. il CET1ratio pro forma per la distribuzione è atteso superiore al 14,5 per cento.

Infine, il Gruppo è in netto anticipo rispetto agli obiettivi del piano UniCredit Unlocked, con finanziamenti per il clima e l’ambiente che si sono attestati a 8,2 miliardi e social lending a 3,3 miliardi sui primi nove mesi del 2022.