Mercati asiatici – I tech spingono Hong Kong, deboli Cina e Giappone

Seduta a due velocità per i principali listini asiatici dopo la chiusura sottotono di Wall Street.

Cina flat con Shanghai in parità e Shenzhen a +0,1% mentre Hong Kong segna +2,1% spinta dai titoli tech. Giappone debole con Nikkei a -0,3% e Topix a -0,5%.

L’attenzione resta focalizzata prevalentemente sulla politica monetaria, oltre che sui risultati societari e sui dati macroeconomici.

Tra gli operatori inizia a farsi strada l’idea che le banche centrali stiano fornendo segnali di una stretta monetaria meno aggressiva all’orizzonte.

La banca centrale canadese ha optato per una stretta da mezzo punto al 3,75%, dove l’inflazione è scesa al 6,9% dal picco dell’8,1% di giugno, mentre gli analisti si aspettavano un nuovo intervento, come a settembre, dello 0,75%.

Mossa che alimenta l’aspettativa di un rallentamento dei rialzi dei tassi da parte della Fed alla luce peraltro dei segnali di indebolimento dell’economia, confermati anche da alcuni dati macro, come quelli di ieri sulle vendite di nuove case negli Stati Uniti (in calo a settembre).

In Europa, focus nel frattempo sulla riunione di oggi della Bce, che verosimilmente alzerà i tassi di 75 punti base per contrastare l’inflazione a livelli record.

Restano infine monitorati i segnali provenienti dai risultati di colossi del calibro di Meta Platforms crollata intanto del 20% nell’after-hours dopo i deludenti utili del terzo trimestre.

Sul forex, il cambio euro/dollaro oscilla a quota 1,008 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen ridiscende in area 145,2. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,1%) a 93,9 dollari e il Wti (+0,1%) a 88 dollari al barile.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Dow Jones ha resistito in parità mentre il Nasdaq e lo S&P500 hanno ceduto rispettivamente il 2% e lo 0,7%.