Shell ha chiuso il terzo trimestre 2022 con un utile netto adjusted di 9,45 miliardi di dollari rispetto ai 4,13 miliardi del pari periodo 2021, ma al di sotto dei 9,69 miliardi attesi dal consensus e al record di 11,47 miliardi registrati nel secondo trimestre 2022.
l gruppo aveva già anticipato che i risultati della sua divisione gas sarebbero stati in “netto calo” nel trimestre a causa della stagionalità ma anche per gli effetti di un mercato volatile e dislocato. Il risultato, aggiunge Shell, comprende un onere contabile di 1 miliardo di dollari per l’aggiustamento di valore di derivati sulle materie prime e di una svalutazione di 400 milioni.
L’output oil&gas è stato pari a 2,77 milioni boe/d contro i 2,8 milioni stimati dal consensus, mentre il debito netto si è attestato a 48,34 miliardi di dollari (43,45 miliardi il consensus) con un gearing al 20,3% (17,9% il consensus) e dopo un cash flow from operations di 12,54 miliardi (14,51 miliardi il consensus).
La società ha poi dichiarati che intende aumentare il dividendo del 15% nel quarto trimestre, annunciando inoltre un ulteriore buy back da 4 miliardi di dollari portando il totale da inizio anno a 18,5 miliardi.