Mercati asiatici – Seduta negativa appesantita da Cina e Hong Kong, BoJ mantiene politica dovish

Seduta di vendite per i principali listini asiatici, in scia all’andamento di Wall Street frenato dalla serie negativa delle trimestrali delle principali società tecnologiche.

In Cina, Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,8% e il 2,8%, più indietro Hong Kong che lascia sul terreno il 3,5%. Giappone in flessione con Nikkei a -0,9% e Topix a -0,3%.

L’attenzione resta focalizzata prevalentemente sulla politica monetaria, oltre che sui risultati societari e sui dati macroeconomici.

La Banca del Giappone ha mantenuto la sua politica accomodante e tassi di interesse estremamente bassi.

Come ampiamente previsto, infatti, la BOJ ha lasciato invariato il suo obiettivo di -0,1% per i tassi di interesse a breve termine e 0% per il rendimento del titolo di Stato a 10 anni. Inoltre, ha confermato la sua politica accomodante, impegnandosi ad aumentare gli stimoli secondo necessità e prevendo che i tassi di interesse a breve e lungo termine si sposteranno a “livelli attuali o inferiori”.

La decisione politica della BOJ arriva dopo che la Banca centrale europea ha alzato i tassi d’interesse di 75 punti base, portandoli sui massimi dal 2009 e compiendo un ulteriore passo verso l’abbandono dell’orientamento accomodante della politica monetaria.

La presidente Christine Lagarde ha annunciato nuove strette per contrastare l’inflazione e ha sottolineato come i rischi per la crescita siano chiaramente orientati al ribasso, prevedendo un ulteriore indebolimento nel quarto trimestre dell’anno e a inizio 2023.

Oltreoceano, gli economisti si aspettano che la Fed effettui un nuovo aumento di 75 punti base, per la quarta volta consecutiva, quando si riunirà la prossima settimana. Ma con i recenti dati che evidenziano gli effetti di forti rialzi dei tassi sull’economia, gli investitori si aspettano che il FOMC rallenti il ​​ritmo dell’inasprimento dopo la riunione di novembre.

Intanto, tornando in Asia, l’agenda macroeconomica del Giappone ha mostrato che a ottobre l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 3,5% annuo, poco superiore alle attese (+3,3%) e dopo il +2,8% di settembre. L’inflazione core ha riportato una variazione positiva del 3,4% su base annua, poco sopra il consensus (+3,2%) e dopo il +2,8% del mese precedente.

Sul forex, il cambio euro/dollaro oscilla a quota 0,997 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen risale in area 146,5. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,3%) a 93,84 dollari e il Wti (-1,5%) a 87,75 dollari al barile.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (-1,6%), S&P500 (-0,6%) e Dow Jones (+0,6%).