Mercati asiatici – Senza una direzione precisa tra segnali contrastanti

Seduta senza una direzione precisa per i principali listini asiatici nonostante la chiusura positiva di Wall Street.

In Cina, Shanghai e Shenzhen si muovono rispettivamente a -0,8% e +0,2% mentre Hong Kong segna un -0,1%. Giappone positivo con Nikkei a +1,8% e Topix a +1,6%.

Il sentiment resta diviso tra l’ottimismo per gli ultimi risultati societari e le incertezze per le conseguenze di nuove strette monetarie.

Gli operatori si aspettano che nella riunione di mercoledì sera la Fed opterà per un quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base, aumentando il divario rispetto alla posizione accomodante della Banca del Giappone che nel meeting di venerdì scorso ha mantenuto i tassi di interesse estremamente bassi.

Alcuni economisti intervistati da Bloomberg ritengono che l’istituto americano stia gettando le basi per il raggiungimento di tassi a circa il 5% entro marzo 2023, con il potenziale rischio di recessione negli Stati Uniti e a livello globale.

Restano intanto monitorati i segnali provenienti dall’agenda macroeconomica, in attesa già del job report Usa in uscita venerdì, e dalla stagione delle trimestrali che questa settimana vedrà i conti, tra gli altri, di Moderna, Pfizer, Sony e Starbucks.

Occhi infine sulle news internazionali tra cui l’elezione di Lula, per la terza volta presidente del Brasile.

Sul forex, il cambio euro/dollaro ridiscende in area 0,995 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen risale a quota 147,8. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent (-1,1%) a 92,7 dollari e il Wti (-1,1%) a 86,9 dollari al barile.

Il tutto dopo venerdì a Wall Street il Nasdaq ha guadagnato il 2,9%, il Dow Jones il 2,6%, e lo S&P500 il 2,5%.