Finale perlopiù positivo per le borse europee, nonostante l’andamento sottotono di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano termina in rialzo dello 0,6% a 22.652 punti, mediamente in linea con il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), mentre chiudono poco mossi il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%). In ribasso gli indici americani Dow Jones (-0,5%), S&P500 (-0,6%) e Nasdaq (-1,1%) dopo i guadagni di venerdì e della scorsa ottava.
Prevale la cautela in concomitanza con il ponte di Ognissanti e in attesa delle delibere della Federal Reserve, che mercoledì dovrebbe alzare nuovamente i tassi di 75 punti base. Alcuni operatori sperano in un rallentamento delle strette nei prossimi mesi, ma gli ultimi dati sull’inflazione lasciano pensare ad un proseguimento fino alla primavera del 2023, con un costo del denaro stimato in aumento fino al 5% a marzo.
Oltre alla politica monetaria e le trimestrali, gli operatori continuano a monitorare i dati macroeconomici. L’inflazione dell’area dell’euro ha registrato un nuovo massimo storico (+10,7% annuo a ottobre), mentre l’economia del blocco ha perso slancio nel terzo trimestre, rafforzando i timori che una recessione sia ormai quasi inevitabile. In Italia, il Pil ha registrato un aumento dello 0,5% trimestrale e del 2,6% annuo, rispetto al +1,1% e al +4,7% del secondo trimestre. Venerdì saranno pubblicati i Non Farm Payrolls di ottobre.
Sul Forex l’euro/dollaro arretra leggermente a 0,989 e il cambio tra biglietto verde e yen risale a 148,6 complice la divergenza sempre più ampia fra le traiettorie di politica monetaria della Fed e della Bank of Japan.
Tra le materie prime restano in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,2%) a 92,6 dollari e il Wti (-1,6%) a 86,5 dollari dopo alcuni dati deboli provenienti dalla Cina che hanno alimentato le preoccupazioni sulla domanda di energia. Il greggio resta comunque ben avviato per realizzare il primo rialzo mensile da maggio in scia al piano di riduzione dell’output dell’Opec+.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 215 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,3%.
Tornando a Piazza Affari, tra le aziende maggiormente capitalizzate avanzano soprattutto Tenaris (+2,6%), Diasorin (+2,5%) e Unicredit (+2,4%) dopo la revisione al rialzo del target 2022 sul margine di interesse. Arretrano invece Moncler (-3,5%), Interpump (-3,0%) e Banca Generali (-2,9%), quest’ultima in scia al venire meno della speculazione su un’imminente cessione per finanziare l’acquisizione di Guggheneim.