I futures sull’azionario Usa cedono tra lo 0,6 e lo 0,8%, preannunciando una partenza debole a Wall Street, dopo aver registrato il loro miglior rally di due settimane da novembre 2020. Il tutto all’inizio di un’altra ottava ricca di trimestrali e con lo sguardo sulla Fed.
Chiusura positiva venerdì per i principali indici americani con il Nasdaq a +2,9%. Il listino tecnologico ha trainato a ruota anche tutti gli altri indici principali, con il Dow Jones che ha guadagnato il 2,6% e lo S&P500 il 2,5%.
Il sentiment resta diviso tra l’ottimismo per gli ultimi risultati societari e le incertezze per le conseguenze di nuove strette monetarie.
Gli operatori si aspettano che nella riunione di mercoledì sera la Fed opterà per un quarto rialzo consecutivo dei tassi da 75 punti base, con la speranza tuttavia di un successivo rallentamento delle strette. Interventi che dovrebbero comunque proseguire fino alla primavera del 2023 portando il costo del denaro intorno al 5%.
Resta nel contempo l’attenzione sugli spunti che stanno emergendo dall’agenda macroeconomica, in attesa già del job report Usa in uscita venerdì, e dalla stagione delle trimestrali che questa settimana vedrà i conti, tra gli altri, di Moderna, Pfizer, Sony e Starbucks.
Nel pre-market, crollano intanto le quotazioni della compagnia petrolifera brasiliana Petrobras (-7,7%) dopo la vittoria di Lula alle elezioni presidenziali. In calo anche le azioni dei produttori di chip e delle società cinesi quotate negli Stati Uniti.