Nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2022-23, Toyota ha registrato vendite in crescita del 22% a 9,22 trilioni di yen grazie all’indebolimento della moneta giapponese, superando gli 8,9 trilioni stimati dal consensus.
Il risultato operativo è però diminuito oltre le attese del 25% a 562,8 miliardi (765 miliardi il consensus), complice l’incremento dei prezzi delle materie prime e un onere straordinario di 97 miliardi di yen legato alla chiusura della fabbrica di San Pietroburgo in Russia annunciata a settembre.
L’utile netto è calato del 31% a 434,3 miliardi, al di sotto dei 719,2 miliardi previsti dal consensus.
Toyota ha lasciato invariata la guidance sui risultati finanziari annuali, con un Ebit pari a 2,4 trilioni (2,98 trilioni il consensus) e un utile netto di 2,36 trilioni (2,87 trilioni il consensus), ma ha rivisto le stime su produzione e volumi di vendite, a causa del persistere dello shortage di chip.
Il gruppo stima ora di produrre 9,2 milioni di veicoli (9,7 milioni la stima precedente) entro marzo e di vendere 10,4 milioni di pezzi (10,7 milioni in precedenza), per ricavi pari 36 trilioni di yen (34,5 trilioni la stima precedente).