Nel terzo trimestre del 2022 le vetture consegnate da Ferrari hanno raggiunto le 3.188 unità, con un incremento di 438 unità o del 15,9% rispetto all’anno precedente. Il portafoglio prodotti del trimestre comprendeva sette modelli con motore a combustione interna (ICE) e tre modelli a motore ibrido, che hanno rappresentato rispettivamente l’81% e il 19% delle consegne totali.
L’aumento delle consegne durante il trimestre è stato trainato dalla fase di accelerazione della 296 GTB e della 812 Competizione. La Portofino M e la famiglia F8 hanno continuato a sostenere la crescita, parzialmente compensate dal calo della famiglia SF90. Non vi sono state consegne di modelli Icona nel trimestre.
I ricavi sono cresciuti del 18,7% a 1,25 miliardi (+13% a cambi costanti). I ricavi da Automobili e parti di ricambio sono aumentati del 19,6% a 1,057 miliardi, grazie all’aumento dei volumi e al contributo delle personalizzazioni.
La contrazione dei ricavi dei Motori (-25,3% a 41 milioni, in calo del 25,3%) riflette invece la diminuzione delle consegne a Maserati, con l’approssimarsi della scadenza del contratto nel 2023. Infine, l’aumento dei ricavi da Sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio del 29,7% a 123 milioni è attribuibile principalmente al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell’anno precedente e al contributo delle attività lifestyle, in parte compensato dalle minori sponsorizzazioni.
L’Ebitda è cresciuto del 17,3% a 435 milioni, con una marginalità al 34,8% (-40 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un +10,7% a 299 milioni, con un’incidenza sui ricavi al 23,9% (-170 punti base).
I volumi hanno avuto un impatto positivo per 62 milioni, riflettendo l’aumento delle consegne rispetto all’anno precedente. La variazione negativa del mix/prezzo per 26 milioni è dovuta principalmente alla mancanza di modelli Icona e al mix di prodotti meno favorevole, in parte controbilanciato dall’aumento del contributo delle personalizzazioni e del mix geografico. I costi industriali e i costi di ricerca e sviluppo hanno invece evidenziato un incremento dovuto principalmente all’aumento degli ammortamenti e all’impatto dell’inflazione sui costi.
Il trimestre si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 10,1% a 228 milioni. La generazione di free cash flow industriale è stata pari a 219 milioni nel trimestre, trainata dal forte Ebitda e dall’incasso degli anticipi sulla Daytona SP3, compensati principalmente da spese in conto capitale per 198 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento industriale netto è diminuito a 256 milioni rispetto ai 387 milioni al 30 giugno 2022, dopo il riacquisto di azioni proprie per 85 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Ferrari ha nuovamente alzato la guidance 2022, prevedendo ricavi per circa 5 miliardi (da circa 4,9 miliardi), un Ebitda adjusted superiore a 1,73 miliardi (da 1,70-1,73 miliardi), un Ebit adjusted superiore a 1,18 miliardi (da 1,15-1,18 miliardi), un utile diluito adjusted per azione di circa 5 euro (da 4,80-4,90 euro) e un Fcf industriale fino a 0,7 milioni (da oltre 0,65 milioni).