Le borse europee perdono slancio dopo un avvio positivo, mentre i future di Wall Street oscillano intorno alla parità in attesa delle delibere della Federal Reserve.
Il Ftse Mib di Milano è sostanzialmente invariato (+0,1%) in area 22.820 punti. Poco sotto la parità il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,25%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%). Variazioni marginali per i derivati su Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq.
Nel vecchio Continente sono stati diffusi i dati finali del mese di ottobre sull’attività manifatturiera, che nel complesso registra il maggiore crollo dall’inizio dell’ondata di Covid-19, con la domanda dei beni in caduta libera. In particolare, l’indice PMI Manifatturiero dell’eurozona si è ridotto a 46,4 punti dai 48,4 di settembre, segnalando una forte contrazione e raggiungendo il livello minimo da maggio 2020.
In serata l’attenzione si concentrerà sulla Fed, che con ogni probabilità annuncerà il quarto incremento consecutivo da 75 punti base dei tassi di interesse. In particolare, gli operatori seguiranno i commenti del presidente Jerome Powell nella conferenza post meeting per cercare indizi sulla traiettoria futura della politica monetaria.
Da un lato, gli ultimi dati macroeconomici in chiaroscuro alimentano le ipotesi di un rallentamento delle strette, ma dall’altro l’inflazione elevata fa pensare ad un approccio ancora aggressivo nei prossimi mesi.
Sul Forex l’euro/dollaro risale leggermente a 0,99 e il cambio tra biglietto verde e yen scende a 147,0. Tra le materie prime, lievi ribassi per le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,1%) a 94,6 dollari e il Wti (-0,2%) a 88,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 215 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,29%.
Tornando a Piazza Affari, proseguono gli acquisti su Telecom Italia (+2,4%) seguita da Unipol (+1,4%), Inwit (+1,1%) e Unicredit (+1,0%), mentre arretrano Prysmian (-3,2%), Saipem (-2,5%) e Amplifon (-2,3%).