I Ricavi consolidati dei primi nove mesi del 2022 del Gruppo Iren si attestano a 5.643,6 milioni in aumento del 81,9% rispetto ai 3.102,0 milioni del corrispondente periodo 2021.
I principali fattori di incremento sono riferibili ai maggiori ricavi energetici, influenzati per oltre 2.170 milioni dall’incremento dei prezzi delle commodities e per circa -73 milioni per l’effetto della siccità sulle produzioni di energia elettrica. Contribuiscono inoltre alla variazione del fatturato, per circa 190 milioni, le attività di efficientamento energetico quali le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni degli edifici, favorite dalle agevolazioni fiscali.
Le variazioni del perimetro di consolidamento incidono sui ricavi per circa 100 milioni e sono riferibili al consolidamento da febbraio 2022 di Puglia Holding (ora Iren Green Generation) e di SEI Toscana a far data dal 1° luglio 2022.
L’EBITDA sale del 3,9% a 759,3 milioni. L’incremento è principalmente determinato dal
corrispettivo di “capacity market” per le attività di generazione elettrica, dalla crescita organica nei settori regolati (Reti e Ambiente) e dagli investimenti e acquisizioni effettuate nelle rinnovabili da fonte fotovoltaica. La crescita complessiva è stata parzialmente ridotta dall’impatto della siccità sulla filiera energetica e da maggiori costi operativi legati in particolarel’incremento dei prezzi energetici.
L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è in calo del 42,7% a 138 milioni. Il risultato 2022 include l’intero impatto negativo del Contributo di solidarietà stimato pari a 31 milioni sull’anno e si confronta con il risultato 2021 che era stato influenzato
positivamente per 32 milioni da proventi fiscali non ricorrenti e per 9 milioni di euro da altre sopravvenienze attive. Escludendo gli effetti non ricorrenti su entrambi i periodi, l’utile netto di Gruppo attribuibile agli azionisti si attesterebbe a 168 milioni, risultando pertanto in calo del -15,8%.
L’Indebitamento Finanziario Netto si attesta a 3.857 milioni al 30 settembre 2022, in incremento (+32,7%) rispetto ai 2.906 milioni di fine 2021. Gli investimenti del periodo e l’incremento dello stoccaggio gas hanno contribuito alla crescita del debito netto che rimane sotto controllo grazie alla generazione di cassa della gestione operativa e all’ottima gestione del capitale circolante netto commerciale.