Mercati asiatici – Resiste la Cina in una seduta di vendite

Seduta negativa per i principali listini asiatici, orfani del Giappone chiuso per festività, in scia all’andamento di Wall Street dopo le decisioni della Banca centrale statunitense e le parole del presidente Jerome Powell.

Cina intorno alla parità con Shanghai a -0,1% e Shenzhen flat, mentre Hong Kong lascia sul terreno il 2,6%. Più cauto il Giappone, con Nikkei a -0,1% e Topix a +0,1%.

Il meeting della Fed si è concluso con il quarto aumento consecutivo di 75 punti base del costo del denaro, portando i tassi di interesse di riferimento al 3,75-4%, ai massimi dal 2008.

Hanno pesato inoltre le dichiarazioni successive di Powell, che ha affermato che l’inflazione è ancora elevata ed è troppo presto per interrompere la politica monetaria restrittiva.

Gli ultimi dati macroeconomici sembrano comunque rafforzare questa politica, nonostante alcuni segnali di indebolimento dell’economia. Il report statunitense Adp sull’occupazione nel settore privato, diffuso ieri, ha mostrato un incremento degli impieghi di 239 mila unità a ottobre, al di sopra delle 185 mila previste e delle 192 mila del mese precedente.

Numeri che confermano la solidità del mercato del lavoro, in attesa anche del job report ufficiale in uscita venerdì.

Tornando in Asia, dall’agenda macro cinese è emerso che a ottobre il Purchasing Managers Index (Pmi) composito, elaborato da Markit/Caixin, è sceso a 48,3 punti dai 48,5 punti di settembre. In calo anche l’indicatore relativo al settore dei servizi, che si è attestato a 48,4 punti dopo i 49,3 punti del mese precedente. Gli analisti avevano stimato un valore di 49 punti. Entrambi gli indici si mantengono al di sotto della soglia dei 50 punti, che separa la contrazione dall’espansione.

Intanto, sul forex, il cambio euro/dollaro oscilla a quota 0,981 mentre il cambio tra il biglietto verde e lo yen poco mosso in area 147,7. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,8%) a 95,4 dollari e il Wti (-1%) a 89,1 dollari al barile.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Nasdaq (-3,4%), S&P500 (-2,5%) e Dow Jones (-1,5%).