SIT ha chiuso i primi nove mesi con ricavi in crescita dell’1,5% a 290,4 milioni. La Divisione Heating ha segnato un +6,3% a 220,9 milioni (+2,9% a parità di cambi), mentre la Divisione Metering ha registrato un calo del 17,1% a 51,4 milioni.
Nel corso del terzo trimestre 2022 sono stati accantonati costi non ricorrenti per 8,8 milioni quale migliore stima dei costi di transazione (comprensivi delle spese legali) con un cliente in merito ad una controversia riguardante una fornitura del gruppo.
Esclusi tali costi, l’Ebitda adjusted dei primi nove mesi del 2022 è diminuito del 15,2% a 35,6 milioni, con una marginalità al 12,3% (-240 punti base), mentre l’Ebit adjusted ha segnato un -33,3% a 15,4 milioni, con un’incidenza sui ricavi al 5,3% (-280 punti base).
L’impatto dei volumi è stato negativo per 7,8 milioni, mentre il contributo netto dei prezzi è positivo per 4,5 milioni essendo riusciti a trasferire al mercato l’incremento dei costi di componenti e materie prime registrata nel periodo e in parte i costi di trasformazione.
I costi operativi sono aumentati di 6,0 milioni soprattutto per l’impatto dei costi di logistica e trasporto (segnando una crescita per circa 3,5 milioni) e gli incrementi dei costi in R&D e produttivi. L’incidenza dei cambi sull’Ebitda è stata positiva per 2,7 milioni.
Nei primi nove mesi del 2022 la società ha registrato proventi finanziari netti per 6,5 milioni per l’effetto positivo derivante dalla variazione di fair value dei warrant SIT, estinti nel corso del terzo trimestre, avente un impatto positivo di 8,7 milioni. Gli oneri finanziari netti adjusted sono pari a 2,2 milioni, in riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (2,9 milioni).
L’utile netto è cresciuto del 15,2% a 10,5 milioni rispetto ai 9,1 milioni al 30 settembre 2021, che includevano l’impatto positivo di un provento fiscale straordinario di 1,8 milioni derivante dalla Patent Box.
Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti l’utile netto adjusted dei primi nove mesi 2022 è pari a 8,2 milioni contro i 15,8 milioni dello stesso periodo 2021.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 139 milioni dai 107 milioni al 31 dicembre 2021, complice l’assorbimento dovuto all’incremento del capitale circolante, cresciuto nel periodo di 41,1 milioni, e dopo flussi di investimento per 21,1 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, l’andamento del terzo trimestre ha confermato l’elevata volatilità del mercato e ha registrato un rallentamento del mercato di sbocco, soprattutto in Europa. Il portafoglio ordini rimane elevato, ma data l’incertezza, i clienti potranno ritardare ordini e spedizioni previsti per l’esercizio 2022.
Pertanto, i ricavi consolidati previsti per l’anno in corso potranno attestarsi al livello registrato nell’esercizio precedente con una marginalità attesa leggermente inferiore al 12% (Ebitda adjusted).