Enel – Corrono gli investimenti (+17,8% a 9,3 mld) in particolare per rinnovabili e reti nel 9M22, acconto DPS22 +5,3% a 0,20€

Il Gruppo Enel ha archiviato i primi nove mesi del 2022 con ricavi per 108,2 miliardi, in progresso del 84% rispetto a 36,3 miliardi nel corrispondente periodo 2021.

Dinamica che ha beneficiato di tutti i settori di business, principalmente per le maggiori quantità di energia elettrica e gas vendute a prezzi medi crescenti e per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte. La variazione risente inoltre dei proventi realizzati dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet e dalla cessione di alcune società del perimetro di Enel X.

L’EBITDA ordinario si è attestato a 12,7 miliardi (-0,8% a/a). Andamento che ha risentito della minore marginalità registrata nei Mercati Finali e in Enel Green Power, rispettivamente, per i maggiori costi di approvvigionamento e per effetto della significativa riduzione della produzione da fonte idroelettrica dovuta alla scarsa idraulicità. Tali effetti sono stati solo parzialmente compensati dall’incremento del margine nella Generazione Termoelettrica e Trading, riferibile alle maggiori quantità prodotte e ai volumi intermediati, nonché dai proventi realizzati dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet e dalla cessione di alcune società del perimetro di Enel X.

L’EBIT è stato pari a 5,5 miliardi (-13,6%), dopo la contabilizzazione di ammortamenti e svalutazioni cresciuti del 37,3% a 6,9 miliardi.

Il periodo si è chiuso con un utile netto ordinario del Gruppo pari a 3 miliardi (-9,5%). Una dinamica che riflette sostanzialmente l’andamento della gestione operativa ordinaria, solo parzialmente compensata dagli effetti positivi derivanti dalla gestione finanziaria netta e dalla minore incidenza delle imposte.

L’Indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2022 si esprime in 69,7 miliardi in aumento di 17,8 miliardi rispetto a circa 52 miliardi di fine 2021.

Un incremento principalmente riconducibile agli investimenti del periodo, al saldo netto delle operazioni di acquisto e vendita di attività, inclusa l’acquisizione di ERG Hydro (ora Enel Hydro Appennino Centrale), al pagamento di dividendi nonché all’effetto cambi negativo; tale aumento è stato solo parzialmente compensato dai positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, che hanno tuttavia risentito dell’impatto sul capitale circolante netto di alcuni provvedimenti governativi.

Gli investimenti sono cresciuti del 17,8% a 9,3 miliardi. Sono aumentate principalmente le risorse per Enel Green Power (+20,9% a 4 miliardi, il 42,7% del totale) soprattutto in Italia, Stati Uniti, Canada, Spagna, Cile, Perù e Australia; Enel Grids (+12,6% a 3,9 miliardi, il 41,5% del totale) soprattutto in Italia, Brasile, Argentina e Spagna, per il miglioramento della qualità della rete; Mercati Finali (+34,8% a 581 milioni, il 6,2% del totale) in Italia e Spagna.

Il Cda ha inoltre confermato la politica di acconto sui dividendi per l’esercizio 2022, prevista dal Piano Strategico 2022-2024, deliberando un acconto sul dividendo 2022 di 0,20 euro per azione, in pagamento dal 25 gennaio 2023, in crescita del 5,3% rispetto all’acconto distribuito a gennaio 2022. Previsto un dividendo complessivo per l’esercizio 2022 pari a 0,40 euro per azione.

Infine, per il FY 2022, è stata confermata la guidance sull’EBITDA ordinario tra 19,0 e 19,6 miliardi; rivista invece la previsione dell’Utile netto ordinario di Gruppo tra 5,0 e 5,3 miliardi (dal precedente intervallo di 5,6-5,8 miliardi), prevalentemente per un minore contributo dei business in Italia rispetto a quelli delle altre geografie di presenza del Gruppo, con una conseguente maggiore incidenza delle minoranze sull’Utile netto ordinario di Gruppo, nonché per una pressione fiscale attesa a fine 2022, in particolare in Spagna, maggiore rispetto alle previsioni. L’Indebitamento finanziario netto per fine anno è atteso a un massimo di circa 62 miliardi.