Dalla lettura dei risultati economici del 3Q 2022 emerge che il gruppo Intesa Sanpaolo ha registrato interessi netti pari a 2.387 milioni, in aumento del 14,1% rispetto al 2Q 2022 e del 19,4% rispetto al 3Q 2021.
Le commissioni nette sono pari a 2.153 milioni, in diminuzione del 4,5% rispetto al 2Q 2022 e del 7,3% rispetto al 3Q 2021.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 436 milioni di euro, rispetto ai 465 milioni del 2Q 2022 e ai 365 milioni del 3Q 2021.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 51 milioni rispetto a 560 milioni del secondo trimestre 2022, con la componente relativa alla clientela che aumenta a 105 milioni da 88 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo per 173 milioni rispetto a un saldo negativo per 78 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 129 milioni da 568 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo per 10 milioni rispetto a un saldo negativo per 18 milioni.
Il risultato di 51 milioni del 3Q 2022 si confronta con 380 milioni del 3Q 2021.
I costi operativi ammontano a 2.640 milioni, in linea con il 2Q 2022.
Il risultato della gestione operativa ammonta a 2.375 milioni, in diminuzione del 12,7% rispetto al 2Q 2022 e del 2,7% rispetto al 3Q 2021. Il cost/income ratio nel 3Q 2022 è pari al 52,6%, rispetto al 49,3% del 2Q 2022 e al 52,1% del 3Q 2021.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 496 milioni (comprendenti 196 milioni
per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 730 milioni del 2Q 2022 (che
includevano 292 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e a 543 milioni del 3Q 2021 (che includevano lo stanziamento di circa 160 milioni riguardante specifici portafogli per
accelerare la riduzione dei crediti deteriorati).
Il risultato netto consolidato è pari a 930 milioni, dopo la contabilizzazione di imposte sul reddito per 562 milioni, oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 23 milioni, effetti economici negativi derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 51 milioni e tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 266 milioni.