Prevista una partenza poco sotto la parità per le borse europee, con l’attenzione degli operatori che resta rivolta prevalentemente alla politica monetaria e all’outlook economico e mentre cresce l’attesa per l’esito delle elezioni di midterm negli Stati Uniti.
Chiusura in rialzo ieri a Wall Street, con i principali indici americani che proseguono la fase di rimbalzo accelerando nel finale in seguito a una partenza incerta. Il Dow Jones ha guadagnato l’1,3%, lo S&P 500 l’1% e il Nasdaq lo 0,9%.
Tra i mercati asiatici, stamane, deboli le piazze cinesi, che frenano dopo il recente rally con gli investitori che valutano il nuovo balzo delle infezioni e i commenti di alcuni funzionari che difendono la politica Covid-Zero.
Shanghai lascia sul terreno lo 0,4% e Hong Kong lo 0,6%, mentre Tokyo ha terminato con un progresso dell’1,25%.
I mercati attendono il voto statunitense di metà mandato per l’amministrazione Biden in agenda oggi per eventuali segnali di stallo nel governo, che storicamente è stato positivo per l’azionario a stelle e strisce.
Giovedì, invece, verranno diffusi i dati sull’inflazione Usa, utili per formulare le aspettative sulle prossime mosse della Federal Reserve, dopo i solidi dati sul mercato del lavoro che hanno rafforzato la prospettiva di altre strette aggressive sui tassi.
Al momento i trader vedono una probabilità di poco superiore al 50% che l’istituto di Washington alzi il costo del denaro di 50 punti base nella riunione di dicembre, dopo il quarto ritocco consecutivo da 75 punti base della scorsa settimana.
Tornando a Piazza Affari, da seguire Bper dopo la diffusione dei risultati ieri a mercati chiusi. In programma oggi i Consigli di amministrazione per l’approvazione dei conti di Banco Bpm, Buzzi Unicem, Cnh e Finecobank.