Acea archivia i primi nove mesi di 2022 con ricavi consolidati a 3.793,8 milioni, in aumento del 37,2% rispetto al corrispondente periodo del 2021.
L’EBITDA sale del 7,8% a 1.002,3 milioni, per effetto della positiva performance delle aree Idrico (che beneficia anche dell’iscrizione della premialità tecnica), Ambiente (per effetto della variazione di perimetro e della cessione a prezzi più elevati dell’elettricità prodotta dagli impianti WT, oltre che per l’esonero dall’obbligo di acquisto di quote di CO2 per l’impianto di Terni) e Generazione (aumento del prezzo dell’energia ceduta).
Il business Infrastrutture Energetiche, invece, risente negativamente della riduzione di 70 punti base del WACC nella distribuzione elettrica dal 5,9% al 5,2% (Delibera ARERA 614/2021), in parte compensata dal piano di resilienza e dall’efficientamento dei costi.
Il contributo delle aree industriali all’EBITDA consolidato è il seguente: Idrico 52%; Infrastrutture Energetiche 26%; Generazione 8%; Commerciale e Trading 6%; Ambiente 8%. L’apporto al Margine delle aree Estero e Ingegneria e Servizi e della Capogruppo è sostanzialmente neutro. Circa il 78% dell’EBITDA si riferisce ad attività regolate.
L’EBIT aumenta del 5,4% a 484,7 milioni, dopo essere stati spesati maggiori ammortamenti (+10,3%).
L’Utile netto del Gruppo migliora del 4% a 257,4 milioni. Il risultato beneficia anche dell’iscrizione della plusvalenza realizzata a seguito della cessione della maggioranza degli asset fotovoltaici di ACEA (18,8 milioni) e della premialità tecnica nel settore Idrico (18 milioni); invece, risente negativamente del contributo solidaristico straordinario rilevato tra le imposte di periodo (tassazione extra profitti, art. 37 DL 21/2022) per 25,7 milioni (acconto del 40% effettuato entro il 30 giugno, mentre il saldo del 60% verrà pagato
entro il 30 novembre 2022).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo aumenta di 405 milioni di Euro, passando da 3.988,4 milioni di fine 2021 a 4.393,0 milioni al 30 settembre 2022.
Gli investimenti aumentano del 5% a 699,6 milioni e sono ripartiti come segue: Idrico 395,5 milioni, Infrastrutture Energetiche 191,9 milioni, Generazione 26,0 milioni,
Commerciale e Trading 31,0 milioni, Ambiente 27,5 milioni, altre aree di business e
Capogruppo 27,7 milioni. Circa l’84% degli investimenti è destinato alle attività regolate.
Infine, il management ha confermato la guidance per il 2022 a livello di EBITDA e investimenti. Rivista al rialzo sull’indebitamento finanziario netto:
- crescita dell’EBITDA del +4%/+6% rispetto al 2021
- investimenti sostanzialmente in linea con il 2021 al netto degli effetti del DL 50/22 (931
milioni al 31/12/2021) - indebitamento finanziario netto compreso tra 4,4 e 4,5 miliardi (precedente guidance 4,2/4,3 miliardi) in dipendenza dal contesto determinato dallo scenario energetico