BPM – Risultato lordo dell’operatività corrente in crescita a 1.001 mln (+27,1% a/a) nei 9M 2022

Nonostante il difficile quadro macroeconomico, lo sforzo commerciale e organizzativo del Gruppo BPM ha consentito di registrare ottimi risultati operativi con una redditività a livelli record, che ha spinto l’utile netto a 510 milioni (+8,2% rispetto al pari periodo del 2021), risultato che sale a livello adjusted a 652 milioni (+15,5% a/a), il migliore dalla nascita del Gruppo.

I proventi operativi “core” risultano pari a 3.167 milioni, in crescita del 2,0% grazie al contributo positivo del margine di interesse (1.590,5 milioni +3,6% a/a) e delle commissioni nette (+1,0% a/a a 1.440 milioni).

Tale dinamica, unitamente all’attenta gestione degli oneri di gestione (1.888 milioni, -0,2% a/a), ha consentito il raggiungimento di un cost/income ratio pari al 54,4% in miglioramento rispetto al 55,2% dei primi nove mesi del 2021 e al 55,8% dell’intero esercizio 2021.

Le rettifiche su finanziamenti alla clientela si attestano a 498 milioni in calo del 26,1%
rispetto al 30 settembre 2021, pur garantendo il mantenimento di un solido profilo di
copertura dei crediti.

Il risultato lordo dell’operatività corrente sale del 27,1% a 1.001 milioni; il risultato lordo dell’operatività corrente adjusted aumenta invece del 16,8% a 1.183,5 milioni.

Dal lato patrimoniale, gli impieghi netti performing “core” (costituiti da mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali) raggiungono 102,9 miliardi, in crescita del 3,4% rispetto al 31 dicembre 2021. Il volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese raggiunge 20,3 miliardi, in crescita del 20,6% su base annua.

L’ulteriore progresso del processo di derisking (-1,8 miliardi nei nove mesi, inclusa la
cessione relativa al progetto “Argo” finalizzata nel secondo trimestre dell’anno) ha
consentito di proseguire nell’azione di riduzione dei non performing loans, la cui incidenza
sul totale dei crediti lordi si riduce al 4,7%, portando il totale dei crediti non performing lordi da 6,6 miliardi di settembre 2021 a 5,3 miliardi.

La raccolta diretta da clientela è pari a 122,7 miliardi (-0,4% rispetto a fine dicembre 2021); la raccolta “core” si attesta invece a 103,3 miliardi (-1,6% rispetto a fine anno 2021).

La raccolta indiretta da clientela diminuisce dal 31 dicembre 2021 dell’11,3% a 87,8 miliardi per effetto della discesa delle quotazioni delle attività finanziarie, di cui 58,6 miliardi riferiti al risparmio gestito e 29,3 miliardi al risparmio amministrato.

Molto solida la posizione patrimoniale:  il CET 1 ratio e MDA buffer fully phased con l’applicazione del Danish Compromise rispettivamente al 12,4% e a 387 p.b.; a livello stated CET 1 Ratio phased-in e CET 1 Ratio fully phased si esprimono rispettivamente al 13,50% e al 12,05%.

Lo stock crediti deteriorati netti è pari a 2,7 miliardi (-17,9% rispetto a fine 2021). Il coverage delle sofferenze è al 62,7% (58,6% al 31 dicembre 2021); considerando anche i write-off, la copertura risulta pari al 71,3%. La copertura del totale crediti deteriorati è al 49,4% (48,9% al 31 dicembre 2021); considerando anche i write-off, la copertura risulta pari al 54,6%.

Dal lato del profilo di liquidità si segnalano: liquidità pari a 36,4 miliardi (cassa + attivi liberi); TLTRO III pari a 39,2 miliardi; LCR 179% e NSFR >100%.