Digital Magics – Il Portfolio Highlights 1H22 conferma l’execution e le opportunità dell’innovazione

Digital Magics ha diffuso l’aggiornamento al 30 giugno 2022 del Portfolio Highlights, il report pubblicato con cadenza semestrale che evidenzia le partecipazioni più significative del business incubator. Oltre a Talent Garden e Hyperloop, le due società più caratteristiche del portafoglio di Digital Magics, il prospetto presenta una selezione di realtà ad alto tasso di innovazione ed elevato potenziale, attive in diversi ambiti: Fintech/Insurtech, E-Commerce, Transportation, Agritech e Servizi. L’elemento che accomuna queste società è la spinta nella direzione dell’innovazione tecnologica, che rappresenta un driver di crescita essenziale, anche e soprattutto in momenti di incertezza economica come quello attuale. L’Ad Gabriele Ronchini fa il punto sul business soffermandosi in particolare su due aspetti: la concretezza di Digital Magics, capace sin qui di rispettare a pieno il Piano Industriale 2021-2025, e le opportunità derivanti da una maggiore interdisciplinarità, superando l’approccio di investimenti in settori distinti.

Talent Garden

Con 23 campus in 9 Paesi e oltre 1700 eventi dedicati all’innovazione, Talent Garden è il più importante network europeo di co-working per i professionisti del digitale, grazie a spazi di lavoro progettati con creatività e design, un’offerta completa di servizi integrati, network e community per aiutare i propri membri a crescere.

Con la propria formula esclusiva di membership, Talent Garden consente a società, startup, gruppi di professionisti e individui di utilizzare il proprio posto di lavoro temporaneamente in qualsiasi sede del network. È stata inoltre selezionata da Cassa Depositi e Prestiti per la creazione di un campus a San Francisco destinato ad ospitare più di 400 membri e favorire l’innovazione e il trasferimento tecnologico per le imprese italiane in Silicon Valley.

La società ha chiuso l’esercizio 2021 con un fatturato di 15,7 milioni, in forte crescita rispetto ai 13,7 milioni del 2020, grazie ad un revenue model strutturato su più linee di ricavo: spazi di co-working, organizzazione di eventi e formazione erogata dalla TAG Innovation School. Digital Magics detiene una partecipazione nel capitale sociale di Talent Garden pari al 9,22%.

Hyperloop

L’americana Hyperloop Transportation Technologies (HTT) ha sviluppato un sistema di trasporto tecnologico rivoluzionario, in grado di far viaggiare una capsula su un campo magnetico all’interno di un tubo a bassa pressione con velocità superiori ai 1.200 km/h e un bassissimo consumo di energia elettrica.

HTT è caratterizzata da un originale modello che prevede il coinvolgimento in equity (stock-option e warrant) delle centinaia di professionisti e aziende che collaborano attivamente al progetto, consentendo di ridurre al minimo i costi di sviluppo. Da segnalare i diversi accordi strategici con colossi come Hitachi, Altran e Ferrovial.

Una volta completata la fase di sviluppo, il revenue model si baserà sulla concessione delle licenze relative alla tecnologia; HTT conta ad oggi 40 brevetti prodotti e 10 Global Agreements. Il valore stimato del brand si attesta a circa 7 miliardi di dollari, mentre la valutazione post money della Società si aggira intorno a 450 milioni di dollari.

Digital Magics ha una quota indiretta nel capitale di HTT, fully diluted, pari al 3,14%, considerando una valutazione stimata di 700 milioni (che include l’apporto derivante dall’esercizio delle stock options e dei warrant assegnati ai partner operativi del progetto).

 

Le altre società del Portfolio Highlights

Al 30 giugno 2022, il portafoglio di Digital Magics conta 99 società operative (84 al 31 dicembre 2021), che hanno raccolto complessivamente 13,8 milioni di euro. Il fair value del portafoglio è cresciuto in sei mesi da 58 a 61 milioni, a fronte di un valore di carico di 14,1 milioni (per la verifica sulla metodologia di valutazione del portafoglio il business incubator si avvale dell’assistenza di DELOITTE Financial Advisory).

Nel complesso, il portafoglio riflette la diversificazione settoriale e la strategia del Gruppo focalizzata su tecnologie core, con l’apporto di investimenti, network e forti competenze, sia verticali sia orizzontali.

Oltre alle citate Talent Garden e Hyperloop, le altre società inserite nel Portfolio Highlights sono quelle che più di tutte presentano aggiornamenti rilevanti in termini di business (performance di crescita, prospettive specifiche o del mercato di riferimento), oppure dal punto di vista della capitalizzazione, della valorizzazione e dei round di investimento. In particolare, si tratta di:

  • Aworld S.r.l. Società Benefit – Fintech/Insurtech;
  • Bike-room S.r.l. – E-commerce/Marketplace;
  • Crea (InsurTech MGA Ltd) – Fintech/Insurtech;
  • Evenfi (Criptalia S.r.l.) – Fintech/Insurtech;
  • HiNelson S.r.l. – E-Commerce;
  • Irreo – Agritech;
  • Macingo Technologies S.r.l. – Transportation;
  • Mare Engineering – Servizi;
  • Prestiamoci S.p.A. – Fintech/Insurtech;
  • ViteSicure (Bridge Insurance Services S.r.l) – Fintech/Insurtech.

 

Di seguito viene presentata una breve analisi per ciascuna delle società presenti nel report.

  • AWorld (Fintech-Insurtech): è una società Climate-tech, Benefit che ha sviluppato una metodologia, l’IMPACT ENGAGEMENT, per consentire ad aziende e istituzioni di informare, educare, tracciare e incentivare i propri stakeholder sui temi della sostenibilità ambientale, personale e sociale, favorendo la creazione di una cultura della sostenibilità. L’applicazione mobile proprietaria «AWorld in Support of ACTNOW» è stata scelta come app ufficiale delle Nazioni Unite in supporto alla campagna mondiale contro il climate change ACTNOW. La soluzione, fornita attraverso un modello SaaS, sia B2B2C che B2B, annovera oltre 250 mila utenti che hanno generato oltre 5 milioni di azioni sostenibili. Aworld vanta partnership con oltre 50 aziende e tra i suoi clienti figurano nomi del calibro di Mediolanum, TIM, IREN, ENEL, Capgemini, VANS, Dentsu, Mondadori, Bayer e Roche. La società ha aperto un round da 2,3 milioni in Safe Note e nel 2021 ha registrato un fatturato di 475mila euro, rispetto a 53mila del 2020.
  • Bikeroom (E-commerce/Marketplace): è una piattaforma online grazie alla quale si può trovare e personalizzare, in modo facile, innovativo e sicuro, la propria bicicletta d’alta gamma. L’obiettivo è rendere l’esperienza d’acquisto semplice e conveniente per il ciclista, offrendo una vasta scelta di prodotti e servizi, senza influenzare il processo decisionale in base a stock di magazzino o costi fissi. Sulla piattaforma si possono trovare biciclette dai 1.000 ai 12.000 euro e le revenue derivano da un markup effettuato sulla rivendita in tutto il mondo di biciclette acquistate da privati, negozi, distributori e case costruttrici. Bikeroom conta circa 378 clienti e 25.000 utenti registrati, con un carrello medio di 4.500 euro e un fatturato di 600 mila euro nel 2021 (173mila nel 2020), atteso in crescita a 2 milioni nel 2022. A gennaio 2022 la Società ha chiuso un round di investimento da 500 mila euro e ha una valutazione Post-money di 2,6 milioni.
  • Crea (Fintech – Insurtech): è un Digital Managing General Agent (MGA) che, attraverso la sua SaaS platform, cloud based, rivoluziona il lavoro degli agenti e broker assicurativi ridefinendo il processo di sottoscrizione ed erogazione delle polizze assicurative. Il tutto grazie alla tecnologia basata sul Policy Builder Language, un linguaggio proprietario che permette di digitalizzare qualunque polizza assicurativa e lo scambio di informazioni tra i vari attori in tempi ridotti. L’azienda ha già lanciato delle soluzioni white-label e a luglio 2019 ha presentato un’interfaccia API per facilitare l’integrazione con i partner. Dal 2018 ha erogato oltre 89 mila polizze, generando un network di 1.277 intermediari registrati, con 47 prodotti digitali disponibili (più 10 in progress). I premi erogati, comprensivi di una fee, ammontano a 38 milioni, il Gross Revenue 2021 a 2,5 milioni e il Net Revenue a 1,1 milioni. Ad agosto 2021 CREA ha completato un round di investimento da 552 mila euro, con una valutazione post-money di 9,3 milioni.
  • Evenfi (Fintech – Insurtech): è una piattaforma regolamentata di crowdlending peer to peer, che collega PMI di valore e finanziatori. Le aziende possono ottenere finanziamenti in tempi brevi e i risparmiatori hanno l’opportunità di investire in progetti caratterizzati da un tasso d’interesse che varia dal 7% all’11%, senza alcun costo di commissione, con un importo minimo di 20 euro. Le revenue di EvenFi derivano esclusivamente da success fee (dal 3 al 6% del capitale ricevuto) che le aziende pagano al raggiungimento dell’obiettivo minimo previsto dalla campagna di finanziamento. Con oltre 18.000 utenti attivi, Evenfi ha raccolto 20 milioni di euro su 230 progetti finanziati, realizzando nel 2021 un fatturato di 500mila euro (x5 rispetto al 2020) e un rendimento del portafoglio pari al 6,79%. È in corso un round di investimento da 1,5 milioni.
  • HiNelson (E-Commerce): è il primo digital pure-player italiano nel settore dei prodotti e componenti per imbarcazioni. Attraverso il proprio sito la società fornisce regolarmente più di 35.000 imbarcazioni solamente in Italia. Tramite la sua HiNelson Academy stabilisce un contatto diretto con il diportista, parlando di materie inerenti alla nautica e all’uso dei prodotti venduti nello store. È un luogo virtuale dove incontrare tutte le persone interessate a capire meglio come utilizzare, mantenere e pulire la propria barca, ma anche trovare guide e tutorial, review prodotti, App. Per quanto riguarda l’attività B2C, il revenue model si basa sulla vendita di oltre 55 mila prodotti sia online che offline, mentre l’attività B2B prevede la vendita di spazi pubblicitari e product placement. Nel primo semestre 2022 la società ha registrato un fatturato di 1,45 milioni, rispetto a 1,5 milioni dell’intero 2021. A gennaio 2021 ha chiuso un round di investimento da 1 milione, con una valutazione post money di 3,9 milioni.
  • Irreo (Agritech): è un innovativo sistema di supporto alle decisioni per l’irrigazione di precisione composto da differenti “software” di intelligenza artificiale, analisi di dati satellitare e sistemi di controllo sviluppati internamente. Il revenue model si basa sulla concessione della licenza software, dietro pagamento di una fee annuale per ettaro, e sulla vendita di Hardware, in particolare centraline per l’automazione dell’impianto irriguo. Lanciata ad ottobre 2021, oggi Irreo gestisce oltre 600 ettari in Italia e ha stipulato un contratto di distribuzione con Scarabelli s.r.l.. Il fatturato del 2022 evidenzia un incremento del 1.150% rispetto al 2021. È in corso un round di investimento da 1 milione.
  • Macingo Technologies (Transportation): è la più grande community italiana per la condivisione di trasporti di merce ingombrante. Dalle auto alle moto, dalle barche ai prodotti dell’industria, il sito mette in contatto chi deve effettuare un trasporto (privati e aziende) con trasportatori, compatibili da un punto di vista geografico e merceologico, che hanno ancora spazio disponibile. Macingo è una soluzione vantaggiosa anche per l’ambiente: è in grado di abbattere le emissioni di CO2, dando la possibilità ai mezzi pesanti di viaggiare a pieno carico. La società vorrebbe replicare il sistema in Spagna, poi in Francia e Inghilterra. Il fatturato stimato del 2022 è pari a 3,3 milioni, rispetto a 2,6 milioni del 2021, quando la società ha registrato 9.763 trasporti venduti e 346 mila euro di margine lordo. A giugno si è chiuso un round di investimento da 2,1 milioni con una valutazione post money intorno ai 9 milioni.
  • Mare Engineering (Servizi): Mare Group investe, ricerca e crea business con l’obiettivo dello sviluppo tecnologico delle imprese e della pubblica amministrazione. Con oltre 500 clienti, un fatturato consolidato di 30 milioni e 280 addetti nel 2021, Mare Group è un punto di riferimento nello scenario delineato dalle tecnologie abilitanti 4.0, dalla digitalizzazione dei processi e dall’evoluzione esperienziale nella fruizione dei beni culturali. Grazie ai continui investimenti in R&D e alla collaborazione con Università e Centri di Ricerca nazionali e internazionali, il gruppo risponde al bisogno di innovazione con una strategia integrata di prodotto, servizi e tecnologia attraverso tre business unit dedicate a consulenza, tecnologia digitale e ingegneria. Il target di fatturato proforma 2022 indica un valore di 50 milioni, mentre gli investimenti previsti nel prossimo triennio sono pari a 30 milioni, di cui 5 verranno raccolti attraverso emissione di debito e circa 25 milioni dall’Ipo. L’ingresso dei nuovi soci è avvenuto esclusivamente con conferimenti di aziende. La valutazione post-money è pari a 21 milioni.
  • Prestiamoci (Fintech – Insurtech): è la piattaforma italiana di P2P Lending che investe nei prestiti insieme ai propri clienti, con conseguente allineamento di interessi. La società ha due licenze (finanziaria e istituto di pagamento), è vigilata da Banca D’Italia ed è la prima piattaforma in Italia (la dodicesima in Europa continentale) per importi mensili erogati. Prestiamoci promuove prestiti tra persone all’interno di una community, facendo incontrare virtualmente soggetti con progetti da finanziare e potenziali investitori. Il revenue model prevede una commissione annua di partecipazione al marketplace, più eventuali compensi definibili con investitori qualificati e remunerazioni per attività di servicing per i portafogli cartolarizzati. Nel 2022 lo stock di prestiti è cresciuto del 40%, i clienti hanno raggiunto quota 12.000 e sono stati erogati finanziamenti per 75 milioni complessivi. Il fatturato lordo a giugno 2022 si attesta a 1,8 milioni, mentre il rendimento del portafoglio al netto delle perdite attese è pari al 4%. L’ultimo round di investimento ha consentito la raccolta di 2,1 milioni, con una valutazione post-money di 12,4 milioni.
  • viteSicure (Fintech – Insurtech): è la prima e, al momento, unica insurtech “vita” del mercato italiano. Ha trasformato l’esperienza di acquisto di polizze vita protezione, rendendola accessibile, self-service e istantanea per le famiglie finanziariamente vulnerabili. A un anno dal lancio viteSicure è diventata una success story di TrustPilot e la polizza temporanea caso morte è stata riconosciuta da AltroConsumo come miglior prodotto del 2021. viteSicure ha una durata media di 19 anni, con un long term value di quasi 6 volte il costo di acquisizione clienti. Il revenue model prevede una provvigione di acquisto dalla compagnia di assicurazione e una fee ricorrente su base annua per la durata della polizza. Il premio medio è pari a 341 euro, con una crescita annua del 330% per il Totale Premi Portafoglio e del 303% per il Totale Commissioni Portafoglio. Nei primi 8 mesi del 2022 viteSicure ha già emesso il 136% del totale del 2021 e il Conversion rate Polizze/preventivi al 30 agosto 2022 si attesta al 31% (21% a fine 2020, 30% a fine 2021). Il fatturato è passato da 97 mila euro del 2020 a 301 mila euro nel 2021. A febbraio è stato finalizzato un round di investimento da 1,2 milioni, con una valutazione post-money di 5,2 milioni.

 

L’execution del Piano

“L’elemento più significativo di quest’anno riguarda sicuramente la messa a terra dei piani, che rappresenta il nostro principale obiettivo”, spiega Gabriele Ronchini, Amministratore Delegato di Digital Magics. Il primo semestre del 2022 ha visto 5 programmi di accelerazione attivi e 1 in setup, in linea con lo sviluppo proposto dal Piano Industriale 2021-2025. “Anche l’utilizzo delle risorse è perfettamente coerente con le aspettative, per cui siamo veramente soddisfatti”, precisa l’Ad.

Il Piano prevede un’espansione del portafoglio di partecipazioni a più di 200 startup, con un target di valore sopra i 100 milioni di euro entro il 2025 (al netto delle exit e dei write-off pianificati), attraverso l’avvio di 20-25 programmi nel quinquennio.

Nell’ultimo semestre Digital Magics ha effettuato 15 nuovi investimenti (di cui 4 attraverso il programma di accelerazione Magic Spectrum e 8 attraverso il programma Fin+Tech) e 4 follow-on. A giugno del 2022, le startup che erano già nel Portfolio Digital Magics hanno perfezionato 17 round di investimento con ticket medio di 780 mila euro. Particolarmente significativi anche gli investimenti di terzi, che si attestano a circa 13,4 milioni, con un moltiplicatore di 30x rispetto alla quota investita da Digital Magics (0,45 milioni).

I programmi e l’accelerazione degli investimenti

“In passato abbiamo mantenuto una media di circa 15 nuovi investimenti per ogni anno, un dato che ci apprestiamo a raddoppiare già quest’anno con l’obiettivo di passare a 50-60 già nel 2023”, spiega Ronchini.

“Stiamo finalizzando tre programmi che porteranno a nuovi investimenti tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2023: la seconda edizione del Programma di Accelerazione FIN+TECH, il secondo ciclo del Programma MAGIC YOUMAN, dedicato alle soluzioni che abbiano un impatto in termini di sostenibilità, e l’acceleratore Proptech per l’edilizia sostenibile, un settore dalle grandi opportunità. Inoltre, stiamo lanciando la seconda edizione del Programma MAGIC SPECTRUM, relativo alle tecnologie IoT e 5G, e il primo ciclo di MAGIC MIND, incentrato sull’Intelligenza Artificiale in maniera trasversale.”

Questo schema competitivo, sommato alle competenze di Digital Magics e delle aziende partner, permette di alzare gli standard qualitativi, premiando maggiormente le startup più meritevoli. Un fattore che aumenta anche l’appetibilità internazionale: circa il 30-40% delle startup che partecipano ai programmi di Digital Magics proviene infatti da tutta Europa. Il mercato sta maturando e riconosce a Digital Magics un ruolo di riferimento per l’innovazione digitale e tecnologica, con un effetto moltiplicativo che può accelerare ulteriormente la crescita del sistema e del business incubator.

Interdisciplinarità e più industria per spingere la crescita

“La vera sfida futura consisterà nel saper cogliere l’interdisciplinarità, favorendo una contaminazione sempre maggiore tra i settori”, afferma Ronchini. “Puntiamo ad elaborare nuovi modelli in grado di valorizzare la contaminazione e coinvolgere ancora di più l’industria, innescando un circolo virtuoso che faccia crescere ulteriormente tutto l’ecosistema.”

È un processo graduale, che non riguarda soltanto le startup ma implica un cambio culturale anche da parte delle aziende, sempre più coinvolte in attività trasversali di corporate venture capital. “Inizialmente partecipano come sponsor, poi cominciano a investire direttamente e ora i player più maturi ci chiedono la possibilità di partecipare a più programmi, perché un’azienda attiva nel Fintech può cogliere opportunità di innovazione anche nel Proptech, nell’IoT o nell’Intelligenza Artificiale.”

Ad oggi si registra una partecipazione delle corporate negli investimenti a favore delle startup nella loro prima fase di sviluppo in circa il 22% del totale dei round, una percentuale che può ulteriormente crescere.

Player come Digital Magics, o in misura ancora maggiore CDP, “hanno la fortuna di lavorare su diversi settori e con una mole importante di startup, partner industriali e risorse. Per questo, dobbiamo avere una visione di lungo periodo e promuovere modelli di innovazione che valorizzino queste opportunità, con effetti positivi per imprese e persone”.

Il contesto sfidante non penalizza gli investimenti

“Nonostante il complesso scenario economico e geopolitico che stiamo fronteggiando a livello globale, il mercato delle startup non ha subito l’effetto downgrade che invece si è verificato su diverse asset class”, spiega Ronchini. Basti pensare che, in Italia, nel primo semestre l’ecosistema delle startup ha totalizzato investimenti per quasi un miliardo di euro, con un incremento del 123% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Sempre a livello nazionale, le operazioni del Venture Capital in questi sei mesi sono state 172 (+12%).

“La vivacità del settore e la tenuta dei moltiplicatori sono sicuramente aspetti positivi per chi investe e per chi gestisce i portafogli, e dimostrano come l’innovazione sia fondamentale per evolversi e fronteggiare nuove sfide. Il contesto rimane parzialmente incerto, perché le startup oltre a reperire risorse devono confrontarsi con un mercato che sia in grado di recepire l’innovazione. Dall’altro lato, possiamo contare sull’apporto dei fondi messi a disposizione dal PNRR, che avranno ricadute sull’economia reale e aiuteranno anche i settori in cui operano le nostre aziende”.

Ricordiamo che il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato ulteriori risorse pari a 250 milioni di euro, in aggiunta alla dotazione di 500 milioni prevista dal Fondo nazionale complementare al PNRR e ai 591 milioni individuati con decreto del 25 maggio 2022. A dicembre 2022 avverrà l’apertura di un secondo sportello relativamente agli Accordi per l’innovazione, con una dotazione di 500 milioni di euro a valere sul Fondo nazionale complementare al PNRR. Infine, sono stati assegnati a CDP Venture Capital Sgr, in attuazione del decreto infrastrutture, due miliardi di euro per il sostegno e il rafforzamento degli investimenti in startup e PMI innovative.