Mercati – Prevale l’incertezza, Piazza Affari schiva le vendite

Borse europee deboli e future di Wall Street in calo, all’indomani delle elezioni di midterm negli Stati Uniti e in attesa del report di domani sull’inflazione statunitense.

A Milano il Ftse Mib resiste poco sopra la parità (+0,1%) in area 23.720 punti, in linea con l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), mentre arretrano il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e il Dax di Francoforte (-0,6%). In ribasso dello 0,2-0,3% i derivati sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, dopo i guadagni di ieri.

Il voto statunitense ha restituito un verdetto misto, con i Repubblicani in vantaggio alla Camera seppur con un distacco inferiore alle previsioni. Più incerta la situazione in Senato, dove potrebbero volerci diversi giorni per i risultati definitivi.

Nelle ultime sedute il sentiment aveva beneficiato dell’ottimismo legato al track record storico di solide prestazioni per l’azionario in seguito alle elezioni di metà mandato. Tuttavia, restano i fattori di incertezza legati all’elevata inflazione e all’inasprimento monetario delle banche centrali, in un contesto di rallentamento dell’economia a livello globale.

Domani l’attenzione si sposterà sui dati relativi ai prezzi al consumo statunitensi di ottobre, dopo il picco evidenziato dalla lettura di settembre, sui massimi da 40 anni.

Sul Forex l’euro/dollaro resta sopra la parità a quota 1,004 e il cambio tra biglietto verde e yen staziona in area 145,7. Tra le materie prime arretrano ancora le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 94,8 dollari e il Wti (-0,7%) a 88,3 dollari, complici i dubbi sulla domanda cinese e l’aumento delle scorte americane emerso dal report settimanale Api.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è poco mosso a 210 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,35%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib avanzano soprattutto Saipem (+5,2%) e Recordati (+4,8%), su cui Banca Akros ha alzato il rating (Buy) in scia ai risultati. Bene anche Iveco (+3,3%) dopo i conti e il miglioramento della guidance. Ancora in ribasso Bper (-2,1%) e Telecom Italia (-1,3%).