Con la redazione della prima edizione del Bilancio di Sostenibilità la società ha dato inizio a un percorso che ha permesso di tracciare e raccontare l’impegno e gli sforzi nel fare impresa in modo responsabile. Trasparenza, responsabilità e attenzione al territorio e alle persone sono i fattori fondanti che contraddistinguono la missione di Franchi Umberto Marmi sin dalle sue origini, e che oggi assumono ancora più forza. In particolare, tra i principali obiettivi che FUM ha abbracciato e intende perseguire, figurano la sicurezza dei lavoratori, l’innovazione, la ricerca, lo sviluppo sostenibile del territorio, la produzione e i consumi responsabili, la tutela dell’ambiente e la riduzione degli impatti.
“La sostenibilità è un principio essenziale che guida la nostra azienda in tutta la catena del valore e si traduce anche nella scelta di stilare il nostro primo Bilancio di Sostenibilità, un documento che mostra il percorso da noi intrapreso in tale ambito e che riflette l’impegno dell’intera filiera nelle singole azioni”.
Così commenta l’Amministratore Delegato di FUM, Alberto Franchi, la redazione della prima edizione del Bilancio di Sostenibilità della società, sottolineando come “per noi la sostenibilità rappresenta la combinazione virtuosa di una gestione moderna ed efficace del nostro business unita al conseguimento di concreti obiettivi di sviluppo sostenibile”.
“Con questa prima edizione, abbiamo dato inizio ad un percorso di lavoro stimolante che ha messo in evidenza il nostro impegno nel fare impresa in modo responsabile, un tratto che da sempre contraddistingue FUM”.
Trasparenza, responsabilità e attenzione al territorio e alle persone sono i fattori fondanti che contraddistinguono la missione di Franchi Umberto Marmi sin dalle sue origini e che ancora oggi vede impegnata tutta l’azienda per un business etico e rispettoso delle risorse e delle persone.
Il coinvolgimento di tutti gli stakeholder
Nella filosofia dell’azienda, il Bilancio di Sostenibilità rappresenta un vero e proprio strumento strategico e di differenziazione, che identifica i principali aspetti ambientali, economici, sociali e di compliance a cui FUM è esposto nel perseguire i suoi obiettivi, promuovendo inoltre il coinvolgimento di tutti gli stakeholder.
L’attività dell’azienda, infatti, passa da sempre attraverso il dialogo con tutti i portatori di interesse dell’azienda, anche con lo sviluppo di nuove modalità e ambiti di relazione. Un esempio in tal senso sarà l’apertura di un canale social che permetterà l’interazione e lo scambio di idee per condividere percorsi di sostenibilità concreti.
“Questa prima esperienza di condivisione nello sviluppo del Bilancio ha aperto nuove prospettive e ci sfida nell’obiettivo ambizioso di poter interagire con tutti i nostri stakeholder per migliorare e raggiungere gli obiettivi di sostenibilità con l’aiuto di tutti”.
Per redigere questo primo Bilancio di Sostenibilità sono stati individuati gli stakeholder che maggiormente possono influenzare Franchi Umberto Marmi e che possono essere influenzati in modo significativo dall’attività dell’Azienda. Con questi stakeholder è stato instaurato un dialogo diretto, volto all’identificazione delle tematiche rilevanti da rendicontare nel Bilancio.
“Il nostro percorso ci ha permesso di delineare come principali obiettivi per il prossimo futuro un maggiore coinvolgimento dei nostri stakeholder in tutti gli aspetti del processo di gestione sostenibile della nostra attività (Clienti, Fornitori, territorio etc.)”.
“Crediamo infatti che un importante obiettivo per concretizzare la nostra idea di Sostenibilità debba prevedere il loro ascolto e coinvolgimento. Il miglioramento per il prossimo futuro passerà sicuramente da una sempre maggiore condivisione delle nostre politiche ed idee con le persone che lavorano con noi, con i nostri Clienti e Fornitori e con le realtà locali”.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile e i target di medio/lungo periodo
Franchi Umberto Marmi ha affiancato agli indicatori derivanti dalla matrice di materialità gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite affini alle attività dell’azienda.
In particolare, “l’azienda pone grande attenzione verso la sicurezza e la salute delle persone lungo tutta la nostra catena del valore, compresi i nostri clienti e fornitori (SDG 8); ci impegniamo a garantire il rinnovamento e l’efficientamento dei processi produttivi e lo sviluppo sostenibile della comunità e del territorio (SDG 9 e SDG 11)”.
“Tra gli obiettivi non possono mancare quelli indirizzati a salvaguardare l’ambiente e combattere il cambiamento climatico (SDG 12) e (SDG 13)” prosegue Alberto Franchi.
“Nel lungo periodo vogliamo migliorare le performance ambientali, incoraggiando clienti e partner a ridurre le loro emissioni nel rispetto della normativa vigente”.
A tal proposito, la ricerca e l’innovazione continueranno a svolgere un ruolo fondamentale, nell’ambito di processi finalizzati a ottenere un continuo miglioramento dell’efficienza e conseguentemente un minore e razionale consumo di risorse.
Strettamente collegata è poi la volontà di aumentare il consumo e la produzione responsabile, anche attraverso la condivisione di una politica formale che coinvolga i fornitori e che li renda esplicitamente responsabili per la propria performance a livello sociale e ambientale.
Il legame con il territorio
“La sostenibilità è una sfida quotidiana che nella nostra azienda si realizza attraverso l’attenzione e il rispetto per il nostro territorio di Carrara, e l’impegno a sviluppare una attività duratura, che determini ricadute importanti per il territorio e per le persone, con la dovuta attenzione alla tutela delle risorse naturali e alla protezione dell’ambiente”.
Franchi Umberto Marmi, infatti, è da sempre impegnata a portare la cultura del marmo come cultura della città di Carrara in tutto il mondo e nei luoghi più prestigiosi, lavorando per mantenere gli standard di eccellenza nel settore della lavorazione e della commercializzazione di marmi e loro derivati.
L’azienda si caratterizza per il suo forte radicamento nel territorio: fin dalla sua fondazione ha la consapevolezza che il territorio in cui opera rappresenta la principale ricchezza sociale, ambientale ed economica, da rispettare e tutelare per il futuro.
Per quanto riguarda l’impegno nel sociale, la Società intraprende attraverso la Fondazione Marmo Onlus, una serie di iniziative che generano un forte impatto sulle comunità del territorio di Carrara e delle collaborazioni importanti con entità locali, organizzazioni no-profit e servizi sanitari.
Un contributo che prende forma anche attraverso gli investimenti a supporto della comunità locale. Negli ultimi anni, sono degni di nota quelli destinati all’emergenza Covid, concentrati nell’ambito salute/sanità, con l’obiettivo di sostenere gli enti locali nella lotta alla pandemia oltre all’impegno di FUM a sostegno della cultura e dello sport.
Infine, con l’istituzione di Accademia Franchi, la Società si è data l’obiettivo di formare professionalità di alto profilo, volte a favorire lo sviluppo relazionale, promuovere l’interazione con il mondo accademico e diffondere la cultura del marmo nel mondo.
“Abbiamo già detto quanto ci stia a cuore l’impatto sul territorio e la ricaduta sulla comunità e tra gli obiettivi di breve termine poniamo le politiche di attrazione e formazione dei talenti, a sostegno dello sviluppo delle professionalità sul territorio. Inoltre, attraverso iniziative mirate sosteniamo la formazione volta a migliorare la gestione del lavoro”.
L’attenzione all’ambiente e i principali risultati ottenuti
Franchi Umberto Marmi negli anni ha fatto della sostenibilità un modello imprenditoriale: ricerca, strumenti di lavoro innovativi e standard rigorosi costituiscono la base dei processi di lavorazione, con una politica ambientale volta a prevenire ogni forma di inquinamento e a controllare gli impatti ambientali connessi con le proprie attività.
“Il nostro percorso è iniziato da diversi anni e ci ha permesso di rendicontare, in questa prima edizione del Bilancio di Sostenibilità, importanti risultati in vari ambiti” spiega l’Amministratore delegato.
Tra i principali risultati, la riduzione delle emissioni dirette di CO2 per circa il 90% grazie all’acquisto e produzione di energia elettrica verde. Già nel 2012 e nel 2014, infatti, l’azienda ha installato pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (nel 2021 sono stati prodotti 93 MWh di energia verde).
A ciò si aggiungono la significativa riduzione dei consumi di acqua nel processo di lavorazione (circa il 40% rispetto agli anni precedenti), la riduzione del 20% nella produzione di rifiuti nel processo di lavorazione e il raggiungimento della quota del 100% dei rifiuti prodotti inviati al recupero.
A conferma del legame con il territorio, FUM ha inoltre aumentato la quota di acquisti/spese realizzati con fornitori locali, che nell’ultimo anno hanno raggiunto il 97% del totale.
Infine, un’attenzione particolare è rivolta alle persone, che rappresentano un pilastro fondamentale della società. Tra i principali risultati raggiunti negli ultimi anni si annoverano quindi la riduzione del turnover, con il consolidamento del personale assunto a tempo indeterminato (che ha raggiunto il 95% del totale) e l’aver favorito un ecosistema che mette al centro la persona.
Lo scenario dei prossimi anni: la sostenibilità della pietra naturale
Per quanto riguarda lo scenario dei prossimi anni, Franchi sottolinea come “l’attenzione ai temi ESG sia in costante crescita, rendendo la sostenibilità una priorità sempre più importante anche nel nostro settore”.
“FUM è stata la prima società nel settore lapideo in Italia a redigere il bilancio di sostenibilità. Ci aspettiamo che altre realtà seguano il nostro esempio per dimostrare quanto la pietra naturale sia più sostenibile e meno energivora degli altri prodotti alternativi”.
Se da una parte, infatti, il settore della pietra naturale, e in particolare del marmo, si è sempre contraddistinto per gli elevati standard di bellezza e lusso, dall’altra solo in tempi più recenti si è cominciato a lavorare per enfatizzare le sue caratteristiche di sostenibilità.
“Noi, insieme ad altre poche aziende, siamo stati tra i pionieri di queste tematiche, implementando volontariamente la certificazione ambientale Life Cycle Assessment/LCA-EPD che dimostra il basso impatto ambientale del marmo”.
La filiera di lavorazione del marmo presenta sia bassi impatti di CO2, in considerazione delle limitate distanze di approvvigionamento della materia prima “marmo” dagli impianti di lavorazione, sia un bassissimo impatto energetico, a differenza dei prodotti sintetici e ceramici.
La naturalità del marmo, inoltre, genera benefici attraverso l’edificazione di Green Buildings, garantendo, allo stesso tempo, il benessere nell’abitare unitamente a una molteplicità di ambiti di applicazione.
“Riteniamo che il successo ottenuto a livello internazionale sia dovuto anche alla nostra attenzione ai temi ESG, sempre più al centro della nostra strategia di comunicazione e molto apprezzati dai clienti, che riconoscono positivamente il basso impatto ambientale dei nostri prodotti”.
“Una posizione concreta da parte di tutto il comparto della pietra naturale renderebbe il messaggio ancora più unanime proiettato verso un futuro a favore della sostenibilità” conclude il Ceo.
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