Nei primi 9M 2022 Generali ha contabilizzato premi lordi in aumento dell’1,3% a 59.832 milioni, grazie al continuo sviluppo del segmento Danni (+10,3% a/a).
La raccolta netta Vita si attesta a 7.667 milioni, in calo su base annua del 25,3%, una dinamica ascrivibile principalmente alla linea risparmio, in coerenza con la strategia di Gruppo di riposizionamento del portafoglio e con specifiche attività di in-force management. In diminuzione anche la linea unit-linked, riflettendo la maggiore incertezza del contesto macro-economico. La raccolta delle linee puro rischio e malattia evidenzia una crescita robusta.
Le riserve tecniche Vita sono pari a 418,5 miliardi (-1,4% rispetto a FY2021), riflettendo l’andamento dei mercati finanziari.
Il risultato operativo si conferma in ulteriore crescita a 4.770 milioni (+7,8% a/a), grazie allo sviluppo positivo dei segmenti Vita e Danni. Il risultato operativo del segmento Vita (+23,9%) e il New Business Margin (+0,68 p.p.) continuano a crescere, beneficiando del rialzo dei tassi di interesse. In aumento anche il risultato operativo del segmento Danni (+2,9%).
Il Combined Ratio si attesta a 93,3% (+2,0 p.p.), riflettendo una maggiore sinistralità, impattata anche dall’accelerazione dell’iperinflazione in Argentina. Senza considerare questo paese, il Combined Ratio si attesterebbe a 92,5% (vs 91,1% 9M 2021).
Il risultato operativo del segmento Asset & Wealth Management raggiunge 714 milioni, in calo del 7,5% per la contrazione delle commissioni di performance di Banca Generali, a seguito dell’andamento dei mercati finanziari. Il risultato operativo dell’Asset Management sale dell’1,7% a 459 milioni.
In crescita il risultato operativo del segmento Holding e altre attività (+9,9%), principalmente per effetto del risultato del comparto real estate.
Il risultato non operativo si attesta a -1.064 milioni (-731 milioni 9M 2021). In particolare, il risultato non operativo degli investimenti è pari a -245 milioni (137 milioni 9M 2021), soprattutto per le maggiori svalutazioni sugli investimenti classificati come disponibili per la vendita, in particolare quelli russi, e per minori profitti netti di realizzo.
L’utile netto si fissa 2.233 milioni (vs 2.250 milioni 9M 2021) e risente degli impatti degli investimenti russi per 141 milioni nei primi nove mesi del 2022, di cui 48 milioni riferiti alla svalutazione sulla partecipazione in Ingosstrakh e 93 milioni relativi ai titoli a reddito fisso detenuti direttamente dal Gruppo, Escludendo tale impatto, il risultato netto aumenterebbe del 5,5% a 2.374 milioni.
Gli Asset Under Management complessivi del Gruppo sono pari a 621,8 miliardi (-12,4% rispetto a fine anno 2021), riflettendo principalmente l’aumento dei tassi di interesse sui titoli a reddito fisso.
Il patrimonio netto di Gruppo si attesta a 16.578 milioni (-43,4% rispetto al FY 2021). La variazione è principalmente ascrivibile alla diminuzione della riserva per utili attribuibili alle attività finanziarie disponibili per la vendita per -14.063 milioni, derivante soprattutto dall’aumento dei tassi di interesse e degli spread corporate.
Il Gruppo mantiene una posizione di capitale estremamente solida, con il Solvency Ratio a 223% (227% FY2021). La contrazione di 4,5 p.p. riflette principalmente gli impatti derivanti dalle operazioni di M&A, dai cambi regolamentari del primo trimestre nonché dall’accantonamento del dividendo del periodo e dall’operazione di riacquisto di azioni proprie. Tali impatti sono solo parzialmente compensati dal solido contributo della generazione normalizzata di capitale e dalle positive varianze di mercato (ascrivibili all’incremento dei tassi di interesse che ha più che controbilanciato il calo del mercato azionario, l’ampliamento degli spread sui BTP e l’aumento della volatilità e dell’inflazione).
Nonostante uno scenario macroeconomico in evoluzione, Generali conferma il proprio impegno a perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l’innovazione in modo da realizzare un tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024 tra il 6% e l’8%, generare flussi di cassa netti disponibili a livello della Capogruppo nel periodo 2022-2024 superiori a 8,5 miliardi e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare tra 5,2 e 5,6 miliardi, con ratchet policy sul dividendo per azione.