Borse europee caute e future di Wall Street poco mossi in attesa del report sui prezzi al consumo statunitensi in uscita oggi pomeriggio.
Il Ftse Mib di Milano resiste sopra la parità (+0,15%) in area 23.820 punti, mentre arretrano l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Dax di Francoforte (-0,1%). Lievemente positivi i derivati sugli indici americani Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, dopo le perdite intorno al 2% della seduta precedente, in scia alle elezioni di metà mandato.
La vittoria, meno marcata delle attese, dei Repubblicani alla Camera e la situazione in bilico al Senato non hanno pienamente soddisfatto i mercati, che avrebbero preferito una prevalenza più netta del Grand Old Party. Un Congresso diviso, infatti, ha storicamente scoraggiato manovre fiscali audaci, favorendo l’azionario statunitense nel post elezioni di midterm.
Oggi l’attenzione si sposta sui dati macro di ottobre relativi all’inflazione, che dovrebbero evidenziare un rallentamento pur senza scalfire la strategia aggressiva della Fed sui tassi.
Intanto, in Europa, è stato diffuso il bollettino economico della Bce, che pone l’accento sull’inflazione ancora troppo elevata e sulla necessità di nuovi ritocchi al costo del denaro. L’economia dell’area dell’euro ha subito un significativo rallentamento nel terzo trimestre del 2022 e il Consiglio direttivo prevede un ulteriore indebolimento fino all’inizio del 2023.
L’Eurotower inoltre suggerisce che le misure volte a proteggere l’economia dall’impatto degli elevati prezzi energetici siano temporanee e indirizzate alle categorie più deboli, per limitare il rischio di alimentare l’inflazione.
Intanto, dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di settembre sulla produzione industriale dell’Italia, in calo dell’1,8% mensile e dello 0,5% annuo.
Sul Forex l’euro/dollaro arretra a 0,995 e il cambio tra biglietto verde e yen resta poco mosso a 146,5. Si attenua il crollo delle criptovalute ma il sentiment resta fragile, mentre Binance ha avvertito che non ci sono le condizioni per procedere con il salvataggio della rivale Ftx, a rischio bancarotta.
Tra le materie prime scambiano ancora in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,9%) a 91,9 dollari e il Wti (-1,1%) a 85,9 dollari, sempre appesantito dall’impatto potenziale sulla domanda dei lockdown cinesi contro il Covid.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a circa 211 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,29%.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano soprattutto Telecom Italia (+4,9%) dopo la pubblicazione dei risultati e l’avvio del processo di societarizzazione della unit Enterprise. In luce anche Banco Bpm (+2,6%), Poste Italiane (+2,6%) dopo i conti e Bper (+2,4%) mentre arretrano Tenaris (-2,9%), Saipem (-2,5%) e Recordati (-2,3%).