Tim – Ricavi da servizi +3%, Ebitda -6,5% nel 3Q 2022

I risultati del Gruppo Tim nel terzo trimestre, durante il quale è proseguita l’azione di stabilizzazione e di rilancio del business domestico e l’accelerazione dello sviluppo di TIM Brasil, sono in linea con i target per l’esercizio 2022, in parte rivisti al rialzo lo scorso agosto (Ebitda organico di Gruppo ‘high single digit decrease’ da ‘low teens decrease’, Ebitda After Lease di Gruppo ‘low teens decrease’ da ‘mid to high teens decrease’).

In particolare, rispetto al terzo trimestre 2021, a livello di Gruppo i ricavi totali sono in crescita dell’1,1% su base annua a 4,0 miliardi (-1,4% nel secondo trimestre), i ricavi da servizi aumentano per il secondo trimestre consecutivo (+3,0% a 3,7 miliardi, +1,0% nel secondo trimestre) grazie al contributo positivo sia del Business Domestico sia del Brasile. In Italia è proseguita la strategia di posizionamento premium ‘Value vs. Volume’ che ha visto limitare al massimo le attività promozionali e che ha contribuito a una maggiore razionalità del mercato sia fisso sia mobile, in Brasile è proseguita l’integrazione degli asset di Oi e la strategia di crescita organica nel fisso.

L’Ebitda di Gruppo diminuisce del 6,5% a 1,6 miliardi (-8,5% nel secondo trimestre), nonostante il trimestre luglio-settembre 2021 avesse beneficiato di partite non ricorrenti. In particolare, l’Ebitda della Business Unit Domestic è stato pari a 1,1 miliardi (-16,2%) e quello di TIM Brasil è risultato pari a 0,5 miliardi di euro.

La flessione dell’Ebitda organico della Business Unit Domestic (-16,3%) oltre che alla riduzione dei ricavi, è legata alla crescita dei costi operativi (+2,5% rispetto al terzo trimestre 2021), dovuta principalmente a un aumento dei costi del personale, che nel terzo trimestre 2021 erano stati influenzati da benefici che non si sono ripetuti nell’esercizio corrente nonché da un maggior numero di giornate di solidarietà.

L’Ebitda After Lease si è attestato a 1,3 miliardi (-11,2%): 1,0 miliardi a livello di Business Unit Domestic (-18,0%) e 0,3 miliardi di euro per TIM Brasil (+14,3%).

Nel corso del trimestre sono proseguite le azioni di contenimento dei costi volte ad aumentare il livello di efficienza strutturale di TIM Domestic (‘Piano di Trasformazione’, target cumulato di riduzione dei cash cost di 1,5 miliardi di euro entro il 2024 rispetto all’andamento inerziale). Al 30 settembre, la riduzione dei costi operativi rispetto al trend inerziale è stata pari a circa 270 milioni di euro, il 90% circa del target fissato per il 2022.

È inoltre proseguita l’attenta gestione del rischio legato alla crescita dei costi dell’energia che consentirà di limitare l’impatto atteso per l’intero esercizio 2022 a una crescita ‘mid single digit’ e che prevede delle azioni di contenimento dei consumi nel corso del 2023 a fronte dell’incremento previsto per l’espansione della rete e dei Data Center.

Nel trimestre, il Gruppo ha registrato una perdita di competenza dei Soci pari a 2,25 miliardi (utile di 139 milioni nel 3Q 2021), a seguito della svalutazione di imposte anticipate per 2 miliardi.

L’indebitamento finanziario netto after lease al 30 settembre 2022 si attesta a 20,1 miliardi, in aumento di 2,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2021. L’indebitamento finanziario netto è pari a 25,5 miliardi, in aumento di 3,3 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2021.

A supporto della propria posizione di liquidità, nel mese di agosto TIM ha incassato 1,3 miliardi dalla cessione della quota indiretta in Inwit e nel mese di luglio 2 miliardi relativi al finanziamento sindacato con primarie banche nazionali ed internazionali che beneficia della garanzia SACE.