Estrima – Vola il fatturato e Birò ma il rosso accelera e preoccupa il contesto macro

Sbarcata sul mercato Euronext Growth Milan il 20 dicembre 2021, Estrima sta implementando con successo la strategia delineata in fase di quotazione. Il fatturato del primo semestre 2022 cresce del 45% a 20 milioni grazie a nuove acquisizioni e investimenti in R&D, ma il risultato finale è ancora negativo e non mancano le preoccupazioni del management sull’incerto contesto macroeconomico. Questo anche se la maggiore sensibilità a temi ambientali dovrebbe facilitare la crescita del business.

Modello di business

Nata nel 2008, Estrima svolge attività di R&S, progettazione, produzione e commercializzazione di veicoli elettrici con il marchio Birò ed è uno dei primi operatori in questo campo.

Ideata da Matteo Maestri, Estrima nasce dallo spin-off di Brieda&C, di proprietà della famiglia Maestri, e attiva da oltre 50 anni nella produzione di cabine di sicurezza per veicoli agricoli e industriali.

Nel 2021 Estrima acquisisce l’intero capitale sociale di Brieda&C e di Sharbie nonché, indirettamente, di UPooling, diventando così un gruppo articolato in grado di perseguire una strategia di ampliamento del business nel mondo della Mobility as a Service e, in particolare, del noleggio e dello sharing di veicoli. Questo crea nuove opportunità di mercato per i veicoli a marchio Birò.

Il gruppo ricomprende anche Birò France, società di diritto francese costituita nel luglio 2021, partecipata al 66,7% da Estrima, che svolge attività di distribuzione nel territorio francese dei veicoli a marchio Birò.

Ultimi avvenimenti

Dopo il successo ottenuto a Procida (in 5 mesi il servizio è stato utilizzato da oltre 4.500 persone), il 21 settembre Estrima si è aggiudicata il bando per la gestione dello sharing (“Nolo minicar elettriche per sperimentazione servizi di mobilità sostenibile”) nel comune di Peccioli (Pisa). L’accordo, della durata di anno, prevede che Estrima, tramite la controllata Sharbie, fornisca una flotta di 32 Birò, 20 dei quali da concedere in uso diretto ai titolari di attività commerciali di Peccioli e 12 da adibire a servizio car sharing. Inoltre, l’offerta di sharing permetterà l’utilizzo dell’apposita Birò Share App in grado di gestire l’attività, monitorare la posizione, la funzionalità e la disponibilità dei mezzi.

Sempre a settembre la società ha inaugurato a Torino il primo Birò Point, un nuovo format di vendita che consentirà di far conoscere e acquistare il Birò anche all’interno di negozi multiprodotto, non competitor, e di far leva sulla notorietà e fidelizzazione dei clienti del negozio. La società ha inoltre aperto uno store nel cuore di Atene, che si è aggiunto ai punti vendita di Amsterdam, Milano, Roma e Parigi.

Ai primi di agosto Estrima ha comunicato che fornirà̀ al Gruppo Leonardo Hotels i Birò per alcune sue strutture presenti nelle principali città italiane.

Conto Economico

La relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 è la prima relazione intermedia consolidata redatta dal gruppo. In fase di IPO la società ha comunque presentato dati pro-forma relativi al semestre 2021 per riflettere retroattivamente gli effetti delle acquisizioni Brieda&C, Sharbi e Upooling.

Nel semestre al 30 giugno 2022 i ricavi crescono a circa 20 milioni registrando un incremento del 44,9% rispetto al dato pro-forma del semestre a confronto.

Il numero di Birò ordinati complessivamente nel semestre è cresciuto del 72% rispetto allo stesso periodo del 2021, passando da 189 a 325 unità. In Italia, Francia e Olanda, paesi in cui Estrima ha focalizzato maggiormente le risorse, la percentuale di crescita nel semestre del 2022 ha superato il 100%, passando da 145 a 301 unità.

L’Ebitda ed Ebit, penalizzati il primo dall’incremento del costo delle materie prime e dei servizi e il secondo da crescenti ammortamenti, rimangono di segno negativo attestandosi rispettivamente a -567 mila euro e -1,4 milioni, verso i dati pro-forma di -371 mila euro e -880 mila euro relativi al 30 giugno 2021.

Il semestre si chiude con una perdita pari a 1,2 milioni (-908 mila euro nel periodo a confronto), dopo oneri finanziari più che duplicati da 100 mila euro a 208 mila euro e una maggiore tassazione (tax rate da 7,3% a 23,1%).

Stato Patrimoniale

La posizione finanziaria netta, positiva per 6,3 milioni a fine dicembre 2021, cambia segno e riporta un debito netto di 575mila euro, dopo esborsi per circa 4 milioni per il pagamento del saldo del prezzo di acquisto di Brieda&C e crescenti fabbisogni di circolante.

Ratio

Gli indicatori di bilancio riflettono la recente nascita del business che ha necessitato di importanti investimenti non ancora a reddito. Il rapporto PFN/equity pari a 0,03x conferma tuttavia la solidità patrimoniale del gruppo.

Outlook

I vertici di Estrima non celano le loro preoccupazioni in merito all’incerto contesto economico e, nello specifico, temono che scarsità nell’offerta di componentistica, soprattutto elettronica, e incremento del costo di materie prime e semilavorati possano influire negativamente sui risultati.

Le linee guida tracciate dal management prevedono l’avvio di nuovi progetti strategici per lo sviluppo e l’implementazione dei servizi legati alla mobilità e per l’evoluzione di Birò, la continua ricerca di sinergie all’interno del gruppo, la crescita dei punti vendita in città europee e un ulteriore rafforzamento del team direttivo e dell’organico.  La società intende inoltre sviluppare partnership commerciali B2C e consolidare o avviare partnership con clienti storici delle realtà entrate di recente nel perimetro di gruppo.

Equita Sim, Euronext Growth Advisor, nello studio del 4 ottobre, valuta positivamente le scelte intraprese dal management per far fronte al difficile contesto di mercato e ritiene che l’attuale maggiore sensibilità a temi di sostenibilità e cura per l’ambiente sosterrà il business per i prossimi anni.

Per il periodo 2022-2025 gli analisti si aspettano una graduale, ma costante, crescita del valore della produzione che a fine 2025 potrebbe avvicinarsi ai 100 milioni (98,9 milioni). Superata la fase di “strat up” e grazie a un attento controllo dei costi, l’Ebitda, a fine periodo previsionale, dovrebbe passare dal valore negativo di 2,2 milioni stimato per il 2022 a un valore positivo di 10,4 milioni nel 2024, con relativa marginalità al 10,5%.

La crescita, seppur sostenibile grazie alla recente capitalizzazione, comporterà significativi investimenti in capitale circolante, R&D e immobilizzazioni materiali e la posizione finanziaria netta cambierà di segno già a partire da fine 2022 (indebitamento netto per 0,9 milioni a fine anno 2021), per aumentare a 27,4 milioni a fine periodo previsionale.

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