illimity – Utile netto a 50,6 milioni (+10% a/a) nei 9M 2022, atteso utile netto 2022 a 75 mln e ROE al 10%

illimity ha chiuso il 3Q 2022 con profitti in aumento rispetto al trimestre precedente ed
in linea con le aspettative di budget, riportando un utile netto di 19,1 milioni (+21% t/t e
+2% a/a). Un risultato che porta l’utile netto dei primi 9M 2022 a 50,6 milioni (+10% a/a)

Il margine di interesse del 3Q 2022 raggiunge 42 milioni (+11% t/t e +23% a/a), grazie a interessi attivi aumentati del 9% t/t a 59,1 milioni (+17% a/a) e all’incremento della componente di attivi fruttiferimentre gli interessi passivi aumentano del 4% t/t a 17 milioni (+4% a/a). 
Complessivamente, nei primi 9M 2022 il margine di interesse raggiunge 116,1 milioni (+18% a/a).
Nel 3Q 2022 le commissioni nette flettono del 4% t/t a 14,1 milioni, ma aumentano del 38% a/a, una dinamica determinata dalla stagionalità delle attività connesse a Quimmo (il cui business è rallentato nei mesi estivi dalla chiusura dei Tribunali) e al desk di Capital Markets della Divisione Investment Banking.
Nei primi 9M 2022 le commissioni nette si attestano a circa 41,8 milioni, valore quasi doppio rispetto al medesimo periodo del 2021.
il margine di intermediazione nel 3Q 202raggiunge 74,5 milioni (-8% t/t e +12% a/a),  rispetto al dato dello stesso periodo del 2021. Buono il bilanciamento delle fonti di ricavo, con il margine di interesse che incide per circa il 56% sul margine di intermediazione.
Il margine di intermediazione sale del 21% a/a nei 9M 2022 a 233,6 milioni.
La Divisione Distressed Credit si conferma il principale contributore, generando circa il 66%
del totale ricavi dei primi nove mesi 2022. La Divisione Growth Credit continua la sua
progressione raggiungendo un incremento di quasi il 60% dei ricavi rispetto allo stesso periodo del 2021, portando il proprio contributo ai ricavi consolidati a circa il 21%, a cui si aggiunge la Divisione Investment Banking, anch’essa in forte crescita, che contribuisce per un ulteriore 5%.

Nel 3Q 2022 i costi operativi sono in calo a 46,9 milioni (3% t/t, +32% a/a), portando il totale dei 9M a 140,4 milioni (+25% a/a) per effetto del sostanziale completamento della struttura organizzativa e degli investimenti nelle nuove iniziative.
Il Cost income del 3Q del 2022 si attesta al 63% (60% nel trimestre precedentee nei nove mesi del 2022 al 60%, in aumento di circa due punti percentuali rispetto allo stesso
periodo dell’anno precedente, in relazione agli investimenti in nuove iniziative, che
inizieranno a generare ricavi tangibili dal 2023, producendo un effetto positivo sulla leva
operativa di Gruppo.
il risultato di gestione nel 3Q 2022 è pari a 27,6 milioni (14% t/t e 11% a/a), scontando gli effetti degli investimenti per il lancio delle iniziative ad alto contenuto tecnologico bilty, Quimmo e Hype.
Nei primi 9M del 2022 il risultato di gestione raggiunge circa 93,2 milioni (+15% a/a).
Le rettifiche di valore nette sui crediti organici del trimestre assommano a 0,6 milioni, corrispondenti ad un costo del credito annualizzato di 11 bps e sono connesse a
valutazioni collettive sui crediti verso la clientela. Il costo del credito piuttosto contenuto fonda le basi sull’eccellente qualità del portafoglio crediti della Banca.
Nei 9M mesi 2022 le rettifiche di valore nette su crediti organici si attestano a 3,7 milioni, con un costo del credito annualizzato di 22 bps.
Nel trimestre si registrano riprese di valore su posizioni distressed credit acquistate per
7,3 milioni, connesse ad una serie di eventi, quali l’incremento di valore delle garanzie
sulla base di offerte vincolanti ricevute su alcuni portafogli per cui è in corso un processo di
cessione; la rivalutazione di taluni crediti per effetto del ritorno in bonis delle posizioni,
classificate come UTP al momento dell’acquisto; rivisitazioni sui flussi di cassa attesi riferibili ad alcuni portafogli per effetto dell’arricchimento dei dati relativi alle rispettive garanzie.
Il risultato prima delle imposte nel terzo trimestre è pari a 29,6 milioni (+23% t/t e +9% a/a); nei primi 9M del 2022 è pari a 77,7 milioni (+13% a/a).
Nel 3Q 2022 l’utile netto si fissa a 19,1 milioni (+21% t/t e +2% a/a), un risultato che porta nei 9M 2022 l’utile netto a 50,6 milioni (+10% a/a).
Per l’anno 2022 è atteso un utile netto almeno pari a 75 milioni, con un ROE di circa il 10%. I risultati attesi dell’anno includono circa 20 milioni di risultato negativo ante imposte legati all’avvio delle iniziative bilty, Quimmo e Hype.
I crediti netti verso la clientela raggiungono i 3,3 miliardi al 30 settembre 2022, in crescita del 4% rispetto al trimestre precedente e del 34% rispetto allo stesso periodo del 2021.
La crescita dei volumi è stata trainata principalmente dalla Divisione Growth Credit e dalle
attività della Divisione Investment Banking. La Divisione Distressed Credit ha mantenuto
volumi sostanzialmente stabili nel periodo, in quanto i nuovi investimenti sono stati compensatda significativi rimborsi, incassi e cessioni.
È attesa una forte crescita dei volumi nell’ultima parte dell’anno trainati dalla generazione di nuovo business, che già nel solo mese di ottobre raggiunge un livello superiore a quello dell’intero terzo trimestre.
La qualità del credito organico si conferma a livelli eccellenti: il rapporto tra i crediti dubbi lordi organici e i crediti lordi organici totali al 30 settembre 2022, originati dall’avvio
dell’operatività di illimity, si attesta a 0,7%, in calo rispetto al trimestre scorso.
Il valore di tale rapporto si attesta al 2,0% includendo il portafoglio crediti della ex Banca Interprovinciale, che è in fase di progressiva riduzione.
Robusta la patrimonializzazione, con indicatori ai massimi livelli del sistema: il CET1 Ratio
phased-in è al 18,0% (17,5% fully loaded) e il Total Capital Ratio phased-in è pari al 23,6% (23,1% fully loaded).
Solida posizione di liquidità pari a circa 0,6 miliardi a fine settembre 2022 e fonti di
finanziamento ampiamente diversificate tra raccolta retail, corporate e istituzionale, con un
costo medio della raccolta largamente stabile e pari a 1,6%.
Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) a fine settembre 2022 è pari a circa il 307%, confermando un importante buffer di liquidità, e il Net Stable Funding Ratio (NSFR) si posiziona
significativamente al di sopra dei valori minimi regolamentari.