SIT – Scenario incerto pesa su outlook 2022, previsti segnali di miglioramento nel 2023

I risultati dei primi nove mesi del 2022 evidenziano il proseguimento del trend positivo della divisione Heating e la forte crescita del Water Metering, che hanno più che compensato il calo nello Smart Gas Metering accentuato dallo shortage di alcuni componenti e dalla bassa penetrazione nei mercati esteri. La marginalità è stata penalizzata dall’aumento dei costi di trasporto e logistica e dai minori volumi, in parte compensati dall’incremento dei prezzi di vendita. Il debito è aumentato soprattutto per effetto dell’incremento del magazzino, in linea con la strategia di procurement per mitigare la mancanza di componenti. Per quanto riguarda l’outlook 2022, il terzo trimestre ha confermato l’elevata volatilità del mercato e un rallentamento della domanda, soprattutto in Europa, che riduce la visibilità sui prossimi mesi. Più rosee le prospettive per il prossimo anno grazie soprattutto alle opportunità nel Water Metering, con un ampliamento del portafoglio prodotti che dovrebbe consentire di guadagnare quote di mercato.

“I dati dei primi nove mesi del 2022 testimoniano un rallentamento dei mercati di sbocco in gran parte del continente europeo. Noi, leader di mercato, ne abbiamo certamente sofferto e la volatilità della domanda ha abbassato le performance previste”.

Così commenta Federico de’ Stefani, Presidente e AD di SIT, i risultati al 30 settembre 2022, che hanno evidenziato ricavi in crescita dell’1,5% a 290,4 milioni, con un effetto volumi negativo per circa 27,2 milioni compensato da un incremento dei prezzi per 23,9 milioni e dall’impatto positivo dei cambi per 7,5 milioni.

L’utile netto è pari a 10,5 milioni, in aumento del 15,2% rispetto ai 9,1 milioni del pari periodo 2021 che includeva l’impatto positivo di un provento fiscale straordinario di 1,8 milioni derivante dalla Patent Box.

Nei primi nove mesi del 2022 il gruppo ha registrato proventi finanziari netti per 6,5 milioni per l’effetto positivo derivante dalla variazione di fair value dei warrant SIT, estinti nel corso del terzo trimestre, avente un impatto positivo di 8,7 milioni.

Gli oneri finanziari netti adjusted sono pari a 2,2 milioni, in riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (2,9 milioni). Al netto degli oneri e proventi non ricorrenti, l’utile netto adjusted è pari a 8,2 milioni contro i 15,8 milioni dello stesso periodo del 2021.

La Divisione Heating

Le vendite della Divisione Heating, core business del gruppo, sono aumentate del 6,3% a 234,8 milioni (+2,9% a cambi costanti). Nel terzo trimestre le vendite della divisione hanno registrato un +1% a 77 milioni (-3,3% a cambi costanti).

A livello geografico, l’Italia ha segnato un incremento del 4,8% a 45 milioni, grazie alla forte domanda nel settore del Catering (+57,6%) e all’andamento nel Direct Heating (+12,1%) grazie a stufe a pellet e space heater. Il Central Heating, invece, ha registrato un calo del 4,4% soprattutto per la fumisteria.

L’Europa, esclusa l’Italia, ha evidenziato una riduzione delle vendite del 3,5% a 101 milioni. La Turchia (primo mercato di spedizione con il 10,7% delle vendite divisionali) ha segnato un -5,5% a causa soprattutto del Central Heating per effetto della domanda OEM, mentre UK (6% delle vendite divisionali) ha segnato un -14,3% nel Central Heating (Fumisteria -21% e Controlli meccanici -5%) ma in miglioramento rispetto alla tendenza dell’ultimo trimestre per la normalizzazione della catena di fornitura. Continua, invece, il trend positivo dell’Europa centrale (+12,8%) grazie all’introduzione di nuovi prodotti.

Le vendite in America sono cresciute del 17,2% a circa 60 milioni (+5,2% a cambi costanti) grazie alla crescita nei caminetti (+22,5%) mentre le applicazioni Storage Water Heating hanno registrato un calo del 6,5%. In crescita le applicazioni Central Heating (+56,5%) soprattutto nell’elettronica.

Le vendite dell’area Asia/Pacifico sono aumentate del 30,4% attestandosi a 28,8 milioni (+24,2% a cambi costanti), grazie soprattutto al +22,9% in Cina (7,4% della divisione) nel mercato retail nel segmento Central Heating, ed alla crescita in Australia (+22,2%).

Per quanto riguarda le principali famiglie di prodotti, si segnala l’incremento dei Controlli elettronici (+32,9%) e dei Ventilatori (+7,2%,) grazie al miglioramento delle condizioni operative della catena di fornitura.

A livello di segmento di applicazione il Central Heating, che rappresenta il 58,8% delle vendite divisionali, ha registrato un incremento del 4,3%, mentre il Direct Heating (20,1% delle vendite divisionali) ha segnato un +11,5% per il positivo andamento dei caminetti negli USA e delle applicazioni vendute in Italia.

La Divisione Metering

Le vendite della Divisione Metering sono diminuite del 17,1% a 51,4 milioni, con il settore Smart Gas Metering in calo del 29,3% a 33 milioni. Le vendite in Italia sono state pari al 92,3% del totale, mentre le vendite all’estero pari al 7,7%, realizzate in Grecia, Europa centrale, UK e India.

Le vendite nel Water Metering, invece, sono cresciute del 20,3% a 18,4 milioni, milioni a conferma dell’efficacia della strategia di valorizzazione e salvaguardia della risorsa acqua, tramite tecnologie avanzate e nuove soluzioni.

Le vendite sono state realizzate in Portogallo per il 23,6%, Spagna per il 30,3%, resto dell’Europa per il 33,3%, America e Asia per rispettivamente il 6,7% e 6,1%.

Margini e cash flow

A livello di margini, nel corso del terzo trimestre sono stati accantonati costi non ricorrenti per 8,8 milioni, quale migliore stima dei costi di transazione (comprensivi delle spese legali) con un cliente in merito ad una controversia riguardante una nostra fornitura.

Al netto di tali costi, l’Ebitda adjusted è diminuito del 15,2% a 35,6 milioni, con una marginalità al 12,3% (14,7% nei 9M21).

L’impatto dei volumi è stato negativo per 7,8 milioni mentre il contributo netto dei prezzi è positivo per 4,5 milioni essendo il gruppo riuscito a trasferire al mercato l’incremento dei costi di componenti e materie prime e in parte i costi di trasformazione.

I costi operativi sono aumentati per 6 milioni, soprattutto per l’impatto dei costi di logistica e trasporto (segnando una crescita per circa 3,5 milioni), e gli incrementi dei costi in R&D e produttivi, mentre l’incidenza dei cambi sull’Ebitda è stata positiva per 2,7 milioni.

Il cash flow operativo risulta negativo per 28,3 milioni (positivo per 7 milioni nei 9M21), dopo Capex per 21,1 milioni (19,6 milioni nei 9M21) e riflettendo l’assorbimento di cassa per 34 milioni dovuto all’incremento del capitale circolante. Di questi, 28 milioni sono legati all’aumento del magazzino, la strategia di procurement messa in atto dalla società per l’approvvigionamento di componenti volta a mitigare l’impatto degli shortage, costituendo, ove possibile, uno stock di sicurezza per garantire le forniture ai clienti.

Di conseguenza, l’indebitamento finanziario netto è salito a 139 milioni dai 107 milioni al 31 dicembre 2021 e da 124 milioni al 30 settembre 2021, con un rapporto Net Debt/Ebitda a 3,09x da 2,1x a fine 2021.

Outlook 2022

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società ha aggiornato il proprio outlook per includere l’aumento dell’incertezza sui mercati, con un backlog che rimane positivo ma con una visibilità limitata a causa del peggioramento dello scenario macroeconomico e geopolitico.

In particolare, l’andamento del terzo trimestre ha confermato l’elevata volatilità del mercato e ha registrato un rallentamento del mercato di sbocco, soprattutto in Europa. Il portafoglio ordini rimane elevato, ma data l’incertezza, la società ritiene che i clienti potranno ritardare ordini e spedizioni previsti per l’esercizio 2022.

Per la stagione invernale abbiamo realizzato una politica di approvvigionamento che ci consente di rispondere in tempi rapidi ad una domanda sempre più instabile, garantendo il servizio ai nostri clienti” ha dichiarato l’AD.

I ricavi previsti per l’intero esercizio potranno quindi attestarsi sul livello registrato nel 2021 (in crescita tra il 3% e il 5% la precedente indicazione), con una marginalità (in termini di Ebitda adjusted) attesa leggermente inferiore al 12% (tra il 12% e il 13% la precedente indicazione).

Per il 2022, il consensus raccolto da Bloomberg prevede ricavi in crescita del 3,6% a 394 milioni e un Ebitda pari a 47,2 milioni, con una marginalità al 12%.

Le previsioni per il 2023

Per il 2023, invece, l’outlook sembra essere decisamente più roseo rispetto all’esercizio in corso, con la società che stima vendite in aumento mid to high single digit in un contesto in cui l’inflazione potrà avere un impatto significativo tanto sui costi quanto sui ricavi.

“Registriamo grande fermento nel settore del Water Metering ed in generale prevediamo di partecipare a nuove, importanti gare sia sul mercato domestico che su quello internazionale”.

“Inoltre, l’anno prossimo beneficeremo di un portafoglio prodotti più ampio grazie all’attività di R&D, con conseguente incremento delle nostre quote di mercato” ha affermato il CEO di SIT.

A livello di redditività, invece, il gruppo dovrebbe beneficiare dell’entrata a regime del nuovo impianto in Tunisia entro le fine del prossimo esercizio, oltre che del peso del Water Metering sul fatturato totale.