Globa Markets Media – Walt Disney congela le assunzioni

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore media:

 

 

Giornata per lo più positiva per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib avanza dello 0,3% e il Dax dello 0,4%, mentre il Ftse 100 cede lo 0,4%. A Wall Street, il Nasdaq guadagna il 2,5%, lo S&P 500 l’1,7% e il Dow Jones l’1%.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha concluso l’accertamento del valore economico del Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC) che, con riferimento all’anno 2020, si è attestato sui 16,5 miliardi, pari all’1% del PIL. Si tratta della prima applicazione della nuova normativa di cui al DL dell’8 novembre 2021 n. 208.

Tra le fonti di ricavo considerate, le risorse attribuibili alle entrate da pubblicità rappresentano il 53,6% del totale, quelle relative alla vendita diretta di prodotti e servizi il 33,7%, mentre quelle riferibili ai fondi pubblici il restante 12,6%.

I soggetti che detengono quote di mercato (ricavi) superiori all’1% rappresentano con 11,5 miliardi il 69,4% del SIC, mentre il restante 30,6% è riferito a soggetti con quote inferiore all’1%. In questo contesto, Comcast/Sky (+1,7%) si colloca in prima posizione, con un’incidenza dei propri ricavi sul SIC del 16,1%, mentre RAI, con un peso del 14,4% detiene il secondo posto. Segue il gruppo Fininvest, con una quota del 10,3%.

Walt Disney (+2,8%) intende congelare le assunzioni e tagliare alcuni posti di lavoro nello sforzo per portare in redditività Disney+. Lo si apprende da fonti di stampa.

In uno studio nato dalla collaborazione di due anni tra WPP (+0,6%), GroupM e Ogilvy Consulting, che presenta i dati di oltre 8.300 partecipanti di sei gruppi etnici (neri, asiatici orientali e sud-orientali, mediorientali, misti Etnia, Asia meridionale e bianca), emerge che i dati demografici nel Regno Unito stanno cambiando: il numero di persone appartenenti a gruppi etnici minoritari raddoppierà fino a raggiungere quasi un terzo della popolazione adulta del Regno Unito entro il 2061, mentre il loro reddito annuo disponibile stimato salirà a 575 miliardi di sterline, più del doppio di quello attuale.
Le aziende che non riescono a interagire in modo significativo con questi consumatori rischiano di perdere un reddito disponibile cumulativo di 16,7 trilioni di sterline entro il 2061.