Mercati – Europa cauta ma prevalgono gli acquisti, Milano termina a +0,4%

Chiusura perlopiù positiva per le borse europee, mentre Wall Street procede in netto rialzo con forti acquisti sui titoli tecnologici, in scia al raffreddamento dell’inflazione negli Usa e alle speranze di una Fed meno restrittiva.

Il Ftse Mib di Milano archivia gli scambi in progresso dello 0,4% a 24.699 punti, sopra la parità come il Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Dax di Francoforte (+0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) mentre arretra il Ftse 100 di Londra (-0,2%). Oltreoceano, avanzano gli indici statunitensi Dow Jones (+0,9%), S&P500 (+1,6%) e soprattutto il Nasdaq (+2,5%).

A sostenere il sentiment contribuisce la speranza che la banca centrale americana possa rallentare il ritmo delle strette sui tassi. Ipotesi avvalorata dagli ultimi dati macro e dalle dichiarazioni in tal senso di alcuni esponenti dell’istituto, tra cui il vicepresidente, Lael Brainard, e il numero uno della Fed di Filadelfia, Patrick Harker.

In particolare, i dati di ottobre sui prezzi alla produzione negli Usa hanno evidenziato una crescita dello 0,2% su base mensile (+0,4% il consensus) e dell’8% annuo (+8,3% il consensus, +8,4% a settembre). Numeri che si sommano a quelli positivi della scorsa settimana sui prezzi al consumo, rafforzando l’idea che l’inflazione stia cominciando a rallentare.

Gli operatori si aspettano dunque che l‘istituto di Washington, nella prossima riunione di dicembre, effettui un ritocco da mezzo punto percentuale, dopo quattro interventi consecutivi da 75 punti base.

Indicazioni positive anche dall’incontro bilaterale tra Biden e Xi Jinping a margine del G20 di Bali, mentre la Cina negli ultimi giorni ha annunciato misure per sostenere il settore immobiliare e un allentamento delle restrizioni legate al Covid.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, si registra anche il miglioramento dell’indice ZEW relativo alla fiducia degli investitori nell’economia tedesca (da 59,2 a 36,7 punti), sui massimi da giugno, anche se l’indicatore resta sotto la media di lungo termine per via delle prospettive di recessione. Da segnalare anche l’inatteso calo del Pil giapponese nel terzo trimestre, che rafforza l’idea di una politica monetaria ancora accomodante da parte della Bank of Japan, oltre alla contrazione delle vendite al dettaglio cinesi per la prima volta da maggio.

Sul Forex perde nuovamente terreno il dollaro nei confronti delle altre valute, con l’EUR/USD in risalita a 1,038 e il cambio tra biglietto verde e yen che scende a 139,2.

Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,3%) a 93,4 dollari e il Wti (+0,4%) a 86,2 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce a 193 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 4,05%.

Tornando a Piazza Affari, Nexi (-9,8%) chiude in coda al Ftse Mib dopo che Intesa Sanpaolo (+0,2%) ha ceduto la propria partecipazione nella società pari al 5,1%. In calo anche Telecom Italia (-2,9%) e Interpump (-2,3%). Ancora in rialzo Saipem (+5%), dopo essersi aggiudicata nuovi contratti di perforazione offshore per circa 800 milioni di dollari. Bene anche Tenaris (+4,7%), Leonardo (+2,4%) e Banco Bpm (+2,4%).